Quattro grandi progetti di Comunità
Fondazione Comunità Bresciana sostiene una Casa per Cri; Casa Katy (Mamrè); Cler per l’ambiente (Coccaveglie); il santuario della Stella
Fondazione Comunità Bresciana ha erogato un contributo complessivo di 340mila euro per sostenere quattro progetti “Emblematici provinciali”. “Si tratta di iniziative – spiega Alberta Marniga, presidente di Fcb – di particolare rilevanza in grado di produrre un impatto significativo sulla qualità della vita della comunità e sulla promozione dello sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio”.
“Una casa per Cri”. Il comitato di Brescia della Croce Rossa Italiana ha trovato finalmente la sua sede in via Bainsizza. “Un edificio pienamente rispondente alle necessità operative – afferma il commissario Carolina David – ma anche un moderno polo formativo, un punto di riferimento per tutte le persone che avranno bisogno del nostro supporto”.
Casa Katy. È un progetto dell’Associazione Comunità Mamrè che offre alle persone con disabilità la possibilità di trascorrere alcuni giorni a Clusane, all’interno di un ambiente che favorisca lo svago, la vacanza, ma anche la sperimentazione di capacità operative e la costruzione di competenze emotive e relazionali.
“Cler per l’ambiente”. A Capovalle, l’Associazione Amici di Cocca Veglie, fondata da padre Pierangelo (Pippo) Ferrari oltre 40 anni fa, opera promuovendo esperienze di accoglienza e di incontro tra i giovani. Il progetto prevede la salvaguardia e lo sviluppo di un’area in località Cler al fine di poter rendere fruibile il luogo in tutte le stagioni.
Santuario. Da oltre 500 anni il Santuario della Madonna della Stella di Bagnolo Mella riveste per la comunità locale il ruolo di centro non solo di devozione, ma anche di aggregazione sociale. “L’amministrazione comunale – ricorda il parroco Faustino Pari – e tante associazioni fanno riferimento a questo ambiente e al parco annesso per organizzare incontri, momenti culturali e di festa. Era necessario un restauro che gli ridesse il suo antico splendore”.