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Brescia
di MASSIMO VENTURELLI 20 dic 2018 08:25

Qualità dell'aria: la Loggia replica

Palazzo Loggia contesta i dati del rapporto Ispra-Snpa “Qualità dell’ambiente urbano” che attribuisce alla città un primato non invidiabile. Affermazioni fatte sulla base di dati parziali e chiede la rettifica all'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale

La notizia, data ieri, ha fatto discutere, anche perché i toni usati sono di quelli allarmanti: Brescia sarebbe la città più inquinata d’Italia. A lanciare la notizia l’edizione 2018 del rapporto Ispra-Snpa “Qualità dell’ambiente urbano” secondo cui la città è in testa alla non invidiabile classifica nazionale per giorni di sforamento delle Pm10. 87 sarebbero stati i giorni con concentrazioni “fuori norma”. Il primato indicato nel rapporto realizzato dall’ Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, prende in esame, come è stato spiegato nel corso della presentazione tenuta a Roma i soli dati della centralina di rilevazione di Rezzato. Le altre tre che contribuiscono a creare il quadro di riferimento per la città, come è stato riportato, forniscono invece un quadro meno allarmante 34 sono stati i giorni di superamento per la centralina posta in Broletto, 37 per quella del Villaggio Sereno e 35 a Sarezzo

Nella classifica degli sforamenti da Pm10, dopo Brescia, si posizionano Torino e Lodi con 69 giorni. Nelle ore successive alla pubblicazione del rapporto Ispra sull’Ambiente urbano, e della lapidaria sentenza pronunciata e rilanciata dai media su Brescia, palazzo Loggia ha fatto sentire la sua voce per alcune precisazioni. “Brescia maglia nera in Italia per la qualità dell’aria? – si legge in un comunicato stampa diffuso dal Comune -. Il dato non corrisponde a realtà.  Analizzando il rapporto si legge, infatti, che la città, nel 2017, non è stata la peggiore in Italia per quanto riguarda la concentrazione di Pm10, mentre il dato del 2018, diffuso anche in una nota stampa da Ispra, si riferisce alla sola centralina di Rezzato (aggiornato al 10 dicembre) e non prende in considerazione le centraline poste sul territorio del Comune di Brescia”. A sostegno delle proprie affermazioni palazzo Loggia ha allegato al comunicato stampa anche un link (http://qualitaaria.comune.brescia.it/PM10.aspx)  dove è possibile verificare gli effettivi giorni di superamento della soglia di 50 microgrammi di Pm10 per metro cubo d’aria dal primo gennaio 2018 a oggi. Un’altra conferma che Brescia non sarebbe mai stata maglia nera in Lombardia e in Italia, dal 2002 al 2017, per qualità dall’aria arriverebbe anche dal Piano regionale Inquinamento Atmosferico della Regione Lombardia, citato e allegato al comunicato stampa del Comune. Forte di questi dati Palazzo Loggia, che con l'assessore Miriam Cominelli non ha minimizzato sull'attenzione che va data al tema della qualità dell'aria e sulle misiure necessarie per ridurre sempre di più il fenomeno, ha già contattato Ispra per la doverosa correzione, “al fine – è la conclusione del comunicato stampa - di non fornire un quadro inesatto della situazione e lesivo dell’immagine della nostra città”.

MASSIMO VENTURELLI 20 dic 2018 08:25