Protocollo anti usura: in campo 20 enti
Venti enti del territorio, tra istituzioni, associazioni di categoria, nonchè ordini professionali e confidi hanno siglato, nella mattinata odierna, nel Palazzo del Governo il “Protocollo per la prevenzione e il contrasto dell’usura e dell’estorsione” nell’ambito della provincia di Brescia.
L’Intesa – che ricalca lo schema dell’Accordo Quadro nazionale del 2007, aggiornato nel 2021 – si prefigge l’obiettivo di incrementare gli strumenti di sostegno alle microimprese e alle famiglie in momentanea difficoltà, nonché di prevenire l’infiltrazione e la diffusione di fenomeni criminali legati all’usura e all’estorsione, gravi minacce agli operatori economici, agli equilibri di mercato e al rispetto delle regole sulla concorrenza.
La sottoscrizione del Protocollo è avvenuta durante la periodica seduta di Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica - quale consesso istituzionale imprescindibile in cui adottare le più opportune strategie di contrasto ad ogni forma di illegalità - convocata e presieduta dal Prefetto Maria Rosaria Laganà.
Hanno preso parte al Comitato, il Questore, Eugenio Spina, il Comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, Vittorio Fragalà, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Francesco Maceroni, il Presidente della Provincia, Emanuele Moraschini, il Sindaco del Capoluogo, Laura Castelletti, l’Assessore alla sicurezza, Walter Muchetti, il Comandante della Polizia Provinciale, Carlo Saleri e il Comandante della Polizia Locale, Marco Baffa.
L’iniziativa nasce con la finalità di mettere a punto una rete territoriale tra istituzioni pubbliche e private – che confluiranno nell’“Osservatorio provinciale sul fenomeno dell’usura”, istituito con apposito provvedimento, insediato e presieduto oggi dal Prefetto, che, grazie all’apporto di tutti i soggetti firmatari dell’Accordo, fungerà da vera e propria “Cabina di Regia” finalizzata, attraverso uno scambio di conoscenze, di esperienze e di buone prassi, alla promozione di una serie di attività di informazione corretta e di educazione finanziaria a favore dei consumatori, nonché di contrasto della pubblicità ingannevole in tema di concessioni di credito, anche anticipando la soglia di intervento rispetto a situazioni di fragilità di famiglie e imprese, in una logica di valorizzazione di una rete di solidarietà, prima che si possano creare situazioni di disagio e di sofferenza.
Durante la prima seduta dell’Osservatorio, il Prefetto ha riassunto i punti salienti del Patto: un front-office a cui le persone potranno rivolgersi per avere informazioni sui fondi di prevenzione dell’usura e la figura del “facilitatore”, di cui potranno dotarsi le Associazioni di categoria imprenditoriali e i confidi, con il compito di far conoscere gli strumenti di prevenzione e solidarietà messi a disposizione dalla vigente normativa di settore.
L’Osservatorio provinciale opererà, peraltro, in stretto raccordo con l’Osservatorio nazionale e monitorerà l’applicazione del Protocollo provinciale in modo da individuare, d’intesa anche con le banche, le più appropriate strategie di prevenzione e contrasto dell’usura.
Faranno parte del Consesso i delegati delle Forze di Polizia, della Provincia e del Comune di Brescia, così come quelli della Camera di Commercio, dell’ABI - Commissione Regionale Lombardia – di Milano, nonché i Rappresentanti delle Associazioni di categoria, di Artfidi di Brescia e dell’Associazione Libera – Nomi e Numeri contro le Mafie di Milano.
Il Protocollo dovrà essere pubblicizzato in modo tale che sia offerta anche ad altri Enti ed Uffici la possibilità di aderirvi.
In particolare, l’ABI di Milano avrà cura di diffondere l’Intesa anche tra le banche operanti in Brescia e provincia , atteso il delicato e strategico ruolo“ sociale” di promozione dei territori riconosciuto oggi gli Istituti di credito che devono, dunque, consentire un maggior accesso al credito “sano” da parte delle famiglie e delle imprese, così da evitare il ricorso a canali di finanziamento opaco e criminale.
Per il Prefetto Laganà l’iniziativa odierna è la conferma della presenza e dell’attenzione dello Stato sul territorio e del lavoro svolto in sinergia con le realtà territoriali. Per questo, in parallelo, all’azione estremamente importante delle Forze di polizia e allo straordinario impegno dell’Autorità Giudiziaria, occorre agire sempre di più sulla prevenzione.
Il Prefetto ha, altresì, ribadito che il fenomeno dell’usura ha, per sua natura, carattere sommerso, le cui cause sono riconducibili ad una molteplicità di fattori, tra i quali la scarsa propensione delle vittime a sporgere denuncia, la diffidenza verso le Istituzioni, la difficoltà di accedere al credito legale. È, pertanto, di fondamentale importanza che vi sia la massima collaborazione delle vittime a sporgere denuncia, perché solo in tal modo è possibile contrastare adeguatamente l’usura.
Le denunce, infatti, non servono soltanto per accedere al Fondo Nazionale, ma anche per avviare un procedimento penale. Il contributo della vittima, dal momento della denuncia, è fondamentale in quella che è l’attività di contrasto ai fenomeni del racket e dell’usura. La vittima deve essere consapevole che denunciare vuol dire affrancarsi dalla criminalità, riappropriarsi della propria libertà e della propria dignità personale.
Infine, il Prefetto ha fatto presente che l’Ufficio del Commissario Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura ha realizzato un vademecum, già pubblicato sulla Home Page del sito istituzionale della Prefettura, distribuito anche nel corso dell’incontro odierno, nel quale vengono fornite tutte le informazioni necessarie in merito alle diverse tipologie di intervento a sostegno delle vittime di usura e di estorsione, nonché le modalità di presentazione delle relative istanze e le rispettive procedure istruttorie.
Il manuale, revisionato alla luce delle modifiche legislative e dei più recenti orientamenti interpretativi emersi in sede di Comitato di Solidarietà, illustra inoltre la struttura e le finalità del “Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell’usura e dei reati intenzionali violenti”.
In particolare viene spiegato come, in caso di estorsione il Fondo prevede per le vittime una "elargizione pecuniaria", senza l'obbligo di restituzione, a titolo di contributo per il ristoro del danno patrimoniale subito. In caso di usura, il Fondo consente l’accesso a un mutuo decennale a interessi zero per il rilancio dell'attività economica in un contesto di legalità.
All’Osservatorio, è bene ricordarlo, si affianca l’altro Organismo tecnico, operativo in Prefettura, ovvero il Nucleo di Valutazione, istituito ai sensi del comma 2 del D.P.R. 455/99 e rinnovato di recente, composto da funzionari tecnici di amministrazioni o enti pubblici presenti nella provincia e presieduto da un delegato del Prefetto. Tale Nucleo ha un ruolo molto significativo in quanto, in molti casi, rappresenta un indispensabile ausilio per determinare il danno ristorabile alle vittime di usura e/o estorsione.