Prevenzione: bullismo e cyberbullismo
L'assessore alla Scuola del Comune di Brescia Roberta Morelli ha annunciato l’avvio, a partire dal 15 marzo, del progetto “Bullismo e cyberbullismo raccontati a studenti e genitori”
Un post diffamatorio su Facebook, un video “compromettente” che circola tramite whatsapp, e il “gioco” - così viene considerato il cyberbullismo da chi lo pratica, senza che se ne considerino le conseguenze – è fatto. Il risultato sono esistenze devastate, stati di depressione, gesti estremi. Gli effetti provocati da un semplice “click” riempiono la cronaca quotidiana, per questo la Loggia non abbassa la guardia sul fenomeno, soprattutto se a farne le spese sono i minori: “Il cyberbullismo è un gesto praticato con grande leggerezza e internet ha trasformato il bullismo in un fenomeno capace di distruggere le vite di tanti giovani”. Così l'assessore alla Scuola del Comune di Brescia Roberta Morelli – anche sulla base delle “Linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo” emanate dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – ha annunciato l’avvio, a partire dal 15 marzo, del progetto “Bullismo e cyberbullismo raccontati a studenti e genitori”, rafforzando le azioni di contrasto al fenomeno messe in atto lo scorso anno scolastico. Il progetto – che mette a disposizione degli istituti scolastici e delle famiglie 12 incontri specifici con esperti in materia – vedrà coinvolte le maggiori istituzioni cittadine, oltre ad enti promotori di attività di prevenzione come la società sportiva Feralpisalò, impegnata a contrastare i casi di bullismo negli spogliatoi.Quando vengono attivate delle campagne di prevenzione “è evidente che dal basso provengono richieste di aiuto – ha sottolineato il prefetto Valerio Valenti -. L’attività di formazione è forte, è incisiva, ma c’è bisogno di andare oltre, di non fermarsi solo al mondo della scuola, allargando l’interesse alle famiglie”, perché ci sono segnali che i genitori, come gli insegnanti, devono saper cogliere. “Anche lo sport – ha sottolineato Valenti – che dovrebbe essere e che è un modo per affermare la propria individualità può trasformarsi in un momento in cui invece il ragazzo o il bambino vive una sofferenza”.
La Questura di Brescia, nell'ambito del progetto "Una vita da social", ha avviato nelle scuole una “formazione diretta” con studenti e insegnanti incentrata sul bullismo, il cyberbullismo, l'identità digitale e la web reputation. D’altro canto è stata messa in atto anche una “formazione indiretta, peer to peer”: “Formiamo i formatori – ha affermato il Questore Vincenzo Ciarambino – attraverso incontri, diffusione di materiale a tema”. Per dare un’idea di quanto sia alta l’attenzione delle scuole nei confronti del fenomeno basti pensare che alla Questura sono pervenute richieste di incontro e approfondimento da 98 istituti scolastici del Bresciano, per un totale di 26mila studenti.
Stando ai dati forniti dalla realtà di via Sandro Botticelli i reati legati al cyberbullismo trattati a Brescia dalla Polizia Postale nel corso del 2016 sono stati 235, fra casi di stalking online (8), diffamazione (42), molestie (88), furti d’identità digitali (70) e diffusione di materiale pedopornografico (27). Sono state, invece, 31 le persone deferite all’autorità giudiziaria.