Premio De Tavonatti: donarsi agli altri
Giovedì 23 settembre nel Salone Vanvitelliano si è svolta la cerimonia di consegna del premio “Città di Brescia - Albino De Tavonatti”, giunto quest’anno alla sua sedicesima edizione
Accanto ai disabili. Giovedì 23 settembre nel Salone Vanvitelliano si è svolta la cerimonia di consegna del premio “Città di Brescia - Albino De Tavonatti”, giunto quest’anno alla sua sedicesima edizione.
Istituito per volontà della famiglia De Tavonatti e dell’Amministrazione comunale, il riconoscimento è destinato a persone singole, associazioni e organismi del volontariato che si siano distinti in opere e azioni volte alla cura, all’assistenza ed all’integrazione sociale di persone con disabilità fisiche e mentali.
I premiati
I vincitori della Vittoria Alata sono l’“Associazione Ente Nazionale per la Protezione e l’Assistenza dei Sordi” e la “Fondazione Pio Istituto Pavoni”.
I vincitori del Grosso in Argento sono Gaetano Ciraolo (detto Ciro Corradini) e Angelo Buizza.
I vincitori del premio in denaro sono le associazioni “La giostra a colori”, “Aole”, “Baseball Ciechi” e “Scateniamoci”.
Ente Nazionale per la Protezione e l’Assistenza dei Sordi-Onlus e Fondazione Pio Istituto Pavoni
L’Ente ha una lunghissima storia che parte nel 1821 con la nascita del Pio Istituto S. Barnaba, voluto da Ludovico Pavoni (oggi San), nel quale venivano ospitato orfani e “derelitti” che qui imparavano le diverse professioni quali il fabbro, il falegname, il libraio, etc.
Nel tempo l’Ente diventa Fondazione e si specializza ne supporto educativo dei sordi, supportandoli nella loro formazione scolastica e professionale. Si sono succedute diverse collaborazioni con docenti universitari, prima dell’Università degli Studi di Verona e oggi con l’Università Cattolica di Brescia per mettere a punto orientamenti teorico-metodologici per favorire al meglio l’inclusione, lo sviluppo delle potenzialità residue e, nello stesso tempo, rapporti solidi con le istituzioni scolastiche del territorio. Le attività si sono ampliate e diversificate.
Ciro Corradini
Il signor Corradini, giornalista e conduttore tv, ideatore nel 2011 di “Una maglia per la vita”, maratona di solidarietà che, con la vendita all’asta di maglie di sportivi che hanno calcato campi, strade e palazzetti di tutto il mondo, ha distribuito più di 100mila euro a realtà quali Uilm Brescia, Aias Brescia, Arpa Brescia, Aism Brescia, Ens Brescia, e Centro Serafino Ronchi di Montichiari (tutto questo nei primi anni).
In seguito, il ricavato è stato ridistribuito, anziché ad associazioni, a singole persone affette da gravissime disabilità di vaio genere.
Una Maglia per la Vita è diventata poi un’Associazione no-profit e una Onlus con un consiglio direttivo composto in larga parte da sportivi di fama nazionale.
Angelo Buizza
Il signor Angelo Buizza è fondatore e inarrestabile promotore dell’Associazione “Obiettivo Sorriso” fondata nel 2010 e con la quale, attraverso la clown-terapy, porta animazione, divertimento e sollievo all’interno di strutture mediche ed assistenziali.
Dal 2014 la sua attività prende forma nel progetto “Diventa un artista” che va nella direzione dell’educazione artistica delle persone con disabilità attraverso il canto, la recitazione, la magia, la clownerie e la comicità. I giovani coinvolti nel progetto vengono segnalati da realtà del territorio, come ad esempio Il Calabrone e La Mongolfiera.
Associazione “La Giostra a Colori”
L’associazione nasce nel 2020 dall’unione di un gruppo di famigliari di persone affette da disabilità, in particolare minori. Queste famiglie, già dall’anno precedente, si erano mosse alla ricerca di uno spazio che permettesse ai propri figli di socializzare e condividere momenti ludici e di svago e, a tal fine, nel 2019 hanno ottenuto da una fondazione locale uno spazio in comodato d’uso esclusivo. Nel 2020 nasce formalmente l’associazione “La Giostra a Colori”, dove le famiglie e i ragazzi si possono incontrare per condividere momenti ludici, di svago ma anche formativi.
In questo spazio sono state attivate anche attività estive che hanno previsto psicomotricità, un progetto alimentare, momenti di gioco e di sport e uscite sul territorio.
Il valore aggiunto è stato il coinvolgimento di volontari coetanei dei ragazzi facenti parte dell’associazione, che hanno svolto attività di accompagnamento nelle diverse uscite e sono stati attivi anche nelle attività di laboratorio.
Associazione Aole Asd
L’associazione sportiva dilettantistica nasce il 14 novembre 2019 dall’unione di istruttori, terapisti e genitori di bambini/e e ragazzi/e con disabilità intellettive. L’associazione nasce come “cantiere permanente” e laboratorio di idee per l’inclusione sociale e l’autonomia sociale e culturale delle persone con disabilità che gravitano nelle sue sfere.
Il nome evocativo che in dialetto bresciano indica le alborelle, piccoli pesciolini d’acqua dolce, fa capire quale sia l’habitat nel quale si muove l’attività dell’associazione: l’acqua come spazio di movimento ma anche di gioco e nascita di diverse dinamiche comportamentali e sociali.
I ragazzi più grandi durante il 2020 hanno svolto attività di volontariato due volte alla settimana all’associazione “Cibo per tutti Carmine”, svolgendo diverse mansioni con grande senso di responsabilità.
A Gennaio 2020 hanno ricominciato anche con gli allenamenti in piscina partecipando al progetto “Vado da Solo”, che permette loro di andare da soli dall’abitazione alla sede dell’allenamento in piena autonomia.
Altri progetti in essere: Agriaole in collaborazione con Humangarden con la raccolta di piccoli frutti nel mese di giugno e Pedalaole in collaborazione con APS Pedalabile, uscite in bici in alternanza con l’attività natatoria.
Gruppo “Scateniamoci”
“Scateniamoci” è un gruppo spontaneo che nasce all’interno della realtà del Punto Comunità Chiusure.
Si tratta di attività rivolte a ragazzi disabili nei pomeriggi di sabato e domenica, visto che i servizi frequentati durante la settimana dai ragazzi stessi e dalle loro famiglie spesso non sono attivi. Fanno parte del gruppo promotore dell’iniziativa alcuni volontari, tra cui giovani del Liceo delle Scienze umane De Andrè.
Il progetto nasce nell’aprile del 2017 dall’unione di alcune mamme di ragazzi disabili. Il nome deriva dallo scatenato Tommy. Il progetto permette ad adolescenti con disabilità intellettive e non di vivere momenti di socialità, complicità, amicizia e divertimento.
Si tratta di un gruppo composto da dieci ragazzi (gli Scatenati) dai 16 ai 22 anni, 12 volontari più o meno coetanei e sette educatori.
Di mese in mese vengono programmate le uscite: in genere una il sabato sera e una di domenica, che avvengono prediligendo i mezzi pubblici, favorendo così anche l’autonomia.
Le uscite sono in genere mirate e spaziano da visite al museo, manifestazioni culturali di piazza visite alla caserma dei Vigili del Fuoco o visite ad altre città muovendosi con il treno.
Scateniamoci è diventato quindi uno spazio di vita vissuta anche passando dal concetto del diritto allo svago, al divertimento visto come ricerca di socialità, di condivisione e di amicizia. Scateniamoci è un modo per fare inclusione, pensato ma spontaneo e calato nella quotidianità di un adolescente qualsiasi.
Il Premio
Il premio De Tavonatti rappresenta l’occasione per ricordare la figura di Albino De Tavonatti, per molti anni amministratore pubblico e animatore di numerose iniziative associative e di solidarietà. Assessore comunale per cinque anni, vicesindaco per undici anni a fianco del sindaco Bruno Boni, De Tavonatti fu anche fondatore e per trent’anni presidente della sezione bresciana dell’Aias, Associazione Italiana Assistenza Spastici. Un impegno, civile e umanitario, che il premio a lui intitolato vuole ora ricordare e, in qualche modo, prolungare.