Piazza Loggia: anche il governo sarà parte civile
Al via questa mattina l'udienza preliminare sul nuovo filone d'inchiesta per la Strage di Piazza della Loggia del 28 maggio 1974. Rientrata la polemica per quella che sembrava la scelta incomprensibile di Palazzo Chigi
Ha preso il via a Palazzo di Giustizia di Brescia l'udienza preliminare sul nuovo filone d'inchiesta per la Strage di Piazza della Loggia del 28 maggio 1974, 8 morti e 100 feriti. Potrebbe portare a un nuovo processo sui presunti esecutori materiali dell'attentato, i neofascisti veronesi Marco Toffaloni e Roberto Zorzi.
I giudici discuteranno solo di Zorzi, all'epoca della strage 21enne, cittadino americano che, come era ampiamente previsto, non è presente in aula. Zorzi il giorno dell'esplosione della bomba non aveva ancora compiuto 21 anni.Nei prossimi giorni toccherà a Toffaloni, che vive in Svizzera, il cui ruolo è di competenza del Tribunale dei Minori perché all'epoca aveva 17 anni.
Nel frattempo è rientrata la polemica sulla mancata costituzione in parte civile del Governo. Dopo che un po’ tutte le istituzioni bresciane avevano espresso parole di critica per quella che sembrava una scelta considerata imcomprensibile, Palazzo Chigi, a firma del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha diramato un comunicato stampa in cui conferma la volontà di essere parte del nuovo processo.
“La Presidenza del Consiglio – si legge nel comunicato stampa - non ha ricevuto alcun avviso riguardante la fissazione dell’udienza preliminare del processo a carico di Roberto Zorzi e Marco Toffaloni, imputati per la strage di piazza della Loggia Brescia. Per questo, l’Avvocatura dello Stato, su mandato della stessa Presidenza del Consiglio, chiederà al Gup di Brescia la rimessione in termini ai fini della costituzione di parte civile, che seguirà non appena la rimessione sarà concessa”.