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Brescia
03 apr 2025 20:49

Piazza della Loggia, Toffaloni condannato

Dopo la verità storica è arrivata anche quella processuale. Il Tribunale dei minori di Brescia ha scritto un nuovo pezzo di storia sulla Strage di Piazza Loggia e lo ha fatto condannando a 30 anni Marco Toffaloni, oggi un signore di 67 anni e all'epoca un giovane neofascista veronese che cinque giorni dopo avrebbe compiuto 17 anni.

Per la giustizia italiana è uno degli esecutori materiali dell'attentato neo fascista in cui morirono otto persone e ne rimasero ferite altre 102. Secondo i giudici, che hanno accolto la richiesta dei pm e che hanno inflitto il massimo della pena per un processo minorile, è stato lui a mettere l'ordigno nel cestino sotto i portici di Piazza Loggia dove si è fermato - come dimostra una foto agli atti - anche dopo lo scoppio.

"La strage di piazza Loggia ha avuto - commenta la sindaca Laura Castelletti - una matrice neofascista ed eversiva, con il concorso di organi di Stato deviati. La sentenza che vede Marco Toffaloni condannato a trent’anni di carcere rappresenta non solo un punto di arrivo di un lungo percorso giudiziario, ma anche un momento significativo nella nostra continua e incessante ricerca di giustizia e verità. Per la prima volta viene individuato un esecutore materiale, con palesi elementi di riscontro che giustificano la condanna. Avremo modo di leggere le motivazioni, ma la sentenza simboleggia un passo fondamentale nel riconoscimento delle sofferenze subite dalle vittime, dalle loro famiglie e da tutta la nostra città. La bomba il 28 maggio del 1974 ha ucciso otto persone, ne ha ferite più di cento e ha lasciato un segno indelebile nelle nostre vite e nella nostra storia, una ferita aperta, che non si è mai rimarginata e che solo la verità è in grado di lenire. Noi bresciani, nonostante il passare degli anni, non abbiamo mai dimenticato e non abbiamo mai smesso di batterci per ciò che è giusto. La decisione della magistratura riflette un impegno collettivo verso la responsabilizzazione e il ripudio definitivo di ogni forma di violenza politica e di terrorismo. Allo stesso tempo, questa sentenza ci invita a riflettere sul nostro passato e sulle lezioni che possiamo trarne. È un richiamo al nostro dovere di preservare la memoria e di educare le nuove generazioni sui pericoli dell'estremismo e della violenza. Mentre riconosciamo l'importanza di questa giornata nella storia della nostra comunità, siamo consapevoli che la ricerca della giustizia non si conclude qui. Continueremo a sostenere le famiglie delle vittime nella loro legittima e doverosa volontà di avere risposte e rimarremo vigili nel proteggere i valori di libertà e democrazia che definiscono la nostra società".


03 apr 2025 20:49

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