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di REDAZIONE 26 giu 2023 15:30

Perché recuperare il litio dalle batterie esauste

Progress Tech Transfer – il fondo di investimento lanciato da MITO Technology e dedicato alla valorizzazione delle tecnologie nel campo della sostenibilità – ha annunciato il finanziamento di un progetto di proof-of-concept con l’Università degli Studi di Brescia e il Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali per lo sviluppo di una tecnologia brevettata relativa al recupero del litio e del cobalto da batterie esauste.

La proof-of-concept finanziata da Progress Tech Transfer sarà diretta a verificare la replicabilità su scala industriale di una soluzione sviluppata dal gruppo di ricerca delle professoresse Elza Bontempi e Laura E. Depero al Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale dell’Università di Brescia e il finanziamento sarà destinato principalmente all’acquisto della strumentazione necessaria per l’attività. La soluzione è volta a recuperare in maniera sostenibile i metalli strategici contenuti nelle batterie dei dispositivi elettronici, favorendo una soluzione di economia circolare che costituisce l’unica valida alternativa alle attività estrattive per compensare il grande bisogno di metalli e materie prime necessarie per raggiungere gli obiettivi di transizione energetica. Si stima che nel 2030, il fabbisogno di litio per le batterie dei veicoli elettrici sarà 18 volte maggiore di oggi e quello di cobalto aumenterà di 5 volte. Ma litio e cobalto sono metalli rari per l’Italia e l’Europa, e per lo più provengono da aree critiche del mondo. Con la recente proposta di regolamento sulle materie prime, il Critical Raw Materials Act, l’Unione europea stabilisce che almeno il 15% del fabbisogno di materie prime dovrà provenire dal riciclo.

Con il fondo Progress Tech Transfer abbiamo scelto di investire nel progetto Tech4LiB – ha dichiarato Francesco De Michelis, amministratore delegato di MITO Technology – perché si tratta della attività di valorizzazione di risultati di una ricerca di eccellenza che hanno il potenziale di imprimere una svolta decisiva nel mercato dei metalli per la transizione energetica, dimostrando che soluzioni di economia circolare sono possibili e costituiscono un’alternativa necessaria a cicli di consumo fondati sulla linearità e, per questo, non più sostenibili”.

“Questo progetto di valorizzazione – ha dichiarato il prof. Francesco Castelli, Rettore dell’Università di Brescia – si inserisce nel quadro degli sforzi che l’Ateneo bresciano sta facendo nel perseguire una politica attiva ed equilibrata di trasferimento tecnologico, mediante l’attrazione di risorse strategiche e il dialogo con i principali attori del mercato dell’innovazione. Al Servizio Trasferimento Tecnologico e all’Ufficio Ricerca dell’Università va la gratitudine della Comunità accademica per gli sforzi di valorizzazione della proprietà intellettuale generata dai nostri ricercatori”.

La prof. Federica Bondioli, presidente di INSTM, ha dichiarato: “INSTM è da trent’anni un prezioso alleato degli Atenei nell’affrontare le complesse sfide della ricerca che richiedono una prospettiva interdisciplinare e la condivisione di conoscenze e competenze diverse. Il nostro impegno è da sempre, e ancora di più oggigiorno, sostenere la ricerca collaborativa, consci che solo in questo modo si potrà arrivare a risultati innovativi e soluzioni creative. Grazie a INSTM, gli atenei consorziati e i ricercatori che ne fanno parte possono avere accesso a risorse aggiuntive per condurre ricerche di alta qualità che abbiano come fine l'innovazione e lo sviluppo di soluzioni ai problemi globali che affrontiamo oggi. I risultati di Tech4LiB, raggiunti anche con il supporto di INSTM che è partner di UNIBS nel progetto, sono indicativi di quale sia il valore aggiunto delle nostre attività nello scenario della ricerca nazionale e internazionale”.

REDAZIONE 26 giu 2023 15:30