Per la Maddalena, il monte dei bresciani
Alessandro Maccabelli è nato a Brescia nel 1975, cresciuto in città tra il Castello, il Tempio Capitolino e il Monte Maddalena, non ancora maggiorenne si è dedicato al volontariato aiutando ragazzi disabili e collaborando con gruppi giovanili. L’esperienza lavorativa, maturata sia in Italia che all’estero, ha spaziato in diversi settori, tra cui quello della comunicazione digitale e del turismo. E' lui il quarto candidato sindaco, in corsa con la lista civica La Maddalena X Brescia, alternativo alle candidature di Laura Castelletti (centrosinistra), Fabio Rolfi (centrodestra) e Alessandro Lucà (M5S).
La Maddalena è un luogo simbolo per i bresciani che, leggendo il vostro programma, ha bisogno di essere rivitalizzata. Da dove intendete partire?
“La Maddalena X Brescia”, già nel nome della lista si evince il messaggio: la Maddalena può fare tanto per Brescia e per i bresciani. Purtroppo il monte dei bresciani è da tempo che non è valorizzato, negli anni la Maddalena è stata abbandonata. Di fatto non è più vissuta, tranne una piccola fetta di sportivi che la vivono. Per il resto, per le famiglie non c’è nulla, se non dei locali. Anche dal punto di vista informativo si notano delle mancanze. I sentieri ci sono, ma manca la segnaletica.
Pensate di strutturare il tutto anche da questo punto di vista…
Intendiamo mettere in sicurezza i sentieri e abbiamo pensato alla creazione di un’app interattiva geolocalizzante che permetta a tutti di scoprire e scegliere il sentiero più adatto. Pensiamo anche di integrarla con informazioni storiche e naturalistiche. Quest’app abbiamo pensato di farla realizzare agli studenti bresciani coinvolgendo diverse realtà. Ovviamente sussiste il tema della riqualificazione della Maddalena. Ricordo che abbiamo delle aree infestate da piante non autoctone. Ci sono anche aree totalmente infestate da rovi. Era partito un progetto di riqualificazione in tal senso ma non è mai stato portato a termine: parliamo di 10mila metri quadrati di rovi. Come riqualificare? Pensiamo alla creazione di una fattoria didattica con animali e laboratori per i bambini.
Nel vostro programma è menzionata la possibilità di rendere la Maddalena attrattiva per le famiglie.
Certamente, una prima realizzazione potrebbe essere proprio la fattoria didattica, un parco avventura, ma sempre in ambienti da riqualificare, non andremmo mai a intaccare l’ambiente naturalistico. Ci sono aree che necessitano di essere riqualificate, ma abbiamo anche delle strutture, come il rifugio Cai, una realtà abbandonata da anni, oggi è diventata una sorta di discarica. Una struttura del genere può essere riqualificata per poi destinarla all’utilizzo dei più giovani, penso alle scolaresche, ai grest, ma anche alle squadre sportive che vanno in ritiro. C’è tanto da poter recuperare in Maddalena, per renderla più vivibile da tutti, dal ragazzino all’anziano.
Queste istanze le avete presentate agli altri candidati prima di creare la vostra lista?
Noi abbiamo iniziato parlando di valorizzazione e tutela della Maddalena. Ritenevamo di avere argomenti validi. Siamo stati effettivamente ascoltati dalle due principali coalizioni, ma nonn abbiamo avuto quelle garanzie che ci aspettavamo. Nel tempo, però, il riscontro ottenuto con altre realtà ci ha fornito il coraggio necessario a portarci dove ci troviamo adesso. Abbiamo quindi deciso di corre da soli.