Pasqua... giorno di lavoro
Nonostante gli appelli dei sindacati sono stati molti i bresciani chiamati a lavorare nei giorni pasquali. Un appello unitario per rivedere il tema del lavoro festivo
Come ogni anno, migliaia di lavoratrici e lavoratori che prestano la propria opera nel settore del commercio a Brescia, sono stati costretti a lavorare durante tutte le festività pasquali. Salvo rare eccezioni gran parte dei centri commerciali presenti nel Bresciano hanno alzato le saracinesche, facendo cadere sostanzialmente nel vuoto gli appelli che, sindacati in testa avevano diffuso nelle scorse settimane. “Come organizzazioni sindacali – si leggeva in un comunicato sottoscritto dai sindacati di categorie di Cgil, Cisl e Uil bresciane - da anni contestiamo le aperture indiscriminate dei centri commerciali e lo ribadiamo anche oggi, in vista delle festività della Pasquetta, del 25 Aprile e del 1° Maggio”.
I sindacati sottolineano come a sei anni di distanza dalla scelta operata dal governo Monti di liberalizzare orari e aperture scarsi siano stati i risultati sia sotto il profilo occupazionale né tantomeno in termini di rilancio dei consumi. “Liberalizzazioni e aperture indiscriminate e senza regole – si legge ancora nel comunicato congiunto - hanno aggravato la situazione del settore e peggiorato sensibilmente la condizione dei lavoratori, senza creare nessun vantaggio per il consumatore finale. Parlano i fatti: si sono moltiplicate in questi ultimi anni le procedure di licenziamento collettivo e sul piano contrattuale molte grandi aziende hanno avviato processi di profonda revisione dei contratti integrativi aziendali, in diversi casi fino alla loro completa cancellazione attraverso le disdette unilaterali”.
In questo contesto ai lavoratori oltre a lavorare le festività viene imposta, con sempre maggiore frequenza, una flessibilità – degli orari giornalieri e settimanali – inaccettabile, al limite del sostenibile, con continui cambi di orario anche a coloro – vedi i part time – che hanno orari regolamentati nel proprio contratto di lavoro.
“Per queste ragioni – scrivevano ancora i sindacati - fin da subito come sindacato confederale abbiamo denunciato il caos delle liberalizzazioni totali, chiedendo una legge che imponga regole chiare e precise, e che la materia ritorni alle competenze Regionali e Comunali affinché, attraverso il confronto con le parti sociali, definiscano a livello territoriale un modello sostenibile per il commercio. Chiediamo anche città più vivibili sul piano culturale e non solo commerciale”.
Unitariamente i sindacati bresciani hanno chiesto alla Grande Distribuzione e non solo, di chiudere le attività nei giorni di festa. Passata la Pasqua restano ancora il 25 aprile e 1° maggio...
“Nello stesso tempo – si legge ancora nel comunicato - ricordiamo alle lavoratrici ed ai lavoratori che contrattualmente non è previsto alcun obbligo per il lavoro festivo, lo ribadiscono anche alcune sentenze della Corte di Cassazione: si rivolgano alle nostre strutture qualora le aziende impongano il lavoro o contestino loro l’assenza in quelle giornate”.