Parco delle Cave: la svolta green
Prende forma il Parco delle Cave a seguito dell’accordo siglato fra la Loggia e il gruppo Profacta spa. Il futuro dell’area situata fra San Polo e Buffalora delineato dall'assessore all'Ambiente Gianluigi Fondra
“Le escavazioni sono cessate. La discarica di amianto di via Brocchi non si farà più. Dopo anni di sogni il Parco delle cave è un fatto. Un’ area di mitigazione ambientale urbana tra le più grandi d’Europa. Una grande soddisfazione. Una grande emozione”. Così il sindaco Del Bono ha commentato la “svolta green” che dal 2017 porterà alla creazione di un’oasi naturalistica situata tra San Polo e Buffalora. Il Comune di Brescia ha acquisito dalla Profacta spa 326.036 mq di terraferma e 217.351 mq di acqua, per complessivi 543.387 mq, mettendo fine nelle aree (definite Ateg 20 e Ateg 23) l'attività estrattiva. Le due cave e i terreni circostanti ceduti dal gruppo impegnano la società a realizzare alcune opere di urbanizzazione, tra queste: l’illuminazione di via Cerca, la pista ciclabile di via Bazoli, la sistemazione di via del Canneto, una passerella e un percorso ciclopedonale per una spesa di un milione e 800mila euro, senza alcun onere economico da parte della Loggia. “Possiamo davvero dire che è un accordo storico – ha affermato l’assessore all’Ambiente Gianluigi Fondra –. È stato raggiunto un accordo per la dismissione volontaria delle escavazioni. Con il sistema delle proroghe le escavazioni possono andare avanti attraverso un piano cave veramente abnorme... Inoltre in queste aree si scava sempre più in profondità, più vicino alla prima falda e questo dal punto di vista ambientale è molto pericoloso”. L’ulteriore nota positiva citata dall'Assessore è rappresentata dall’altra “dismissione volontaria”, quella della discarica di amianto di via Brocchi.
Come si tradurrà il progetto di “mitigazione ambientale”?
Da sempre, rispetto alla presenza di una cava di ghiaia, il passo successivo è di richiedere l'apertura di una discarica: questo non avverrà, anzi, la legge prevede che a fronte delle autorizzazioni alle escavazioni ci sia poi, alla fine delle operazioni, il ripristino delle sponde. Insieme alla cessione di aree e laghetti verrà, quindi, effettuata la sistemazione di tutte le sponde con un disegno condiviso di piste ciclabili, passaggi pedonali... Stiamo davvero entrando nella fase più concreta. È chiaro che non si tratta di tutto il Parco delle Cave. Con la progettazione partecipata avevamo definito un perimetro di oltre 4 milioni di mq, c’è ancora molto da fare, ma alla fine del 2017 saremo a metà strada, circa, del percorso.
Nell’accordo figura la costruzione di una Rsa e di un campeggio...
A fronte della cessione delle aree abbiamo dovuto compensare in valori economici quanto ci è stato ceduto. È prevista la creazione di una struttura per la cura degli anziani e nella superficie che era destinata a diventare una discarica verrà costruito un parcheggio per Camper e una struttura leggera per la manutenzione di queste attrezzature che sostengono il turismo per coloro che vengono in città ma non utilizzano gli alberghi. È un tassello che manca alla città.
Per quanto riguarda il crono-programma?
Abbiamo lungamente discusso con il cavatore. Quello che è già stato escavato lo potrà commercializzare, mentre il restante verrà utilizzato a seconda delle necessità per i rispristini spondali e il tutto dovrebbe terminare per la fine del 2017. Ciò significa che già dai primi mesi del 2018 si potrà pensare di utilizzare non tutto il Parco delle Cave, ma buona parte.