Palazzo Loggia: Ungari lascia la presidenza del Consiglio
"Ragioni assolutamente" personali alla base di una decisione resa nota all'indomani della visita del presidente Mattarella. Il ruolo ora affidato al "consigliere anziano" Laura Parenza
Dieci scarne righe datate 5 settembre (ma che sono state rese note solo all'indomani della giornata bresciana del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per comunicare al Consiglio Comunale, al sindaco Emilio Del Bono e alla sua giunta l'intenzione di dimettersi dalla presidenza del parlamento cittadino per "motivi assolutamente e squisitamente personali". Da ieri Giuseppe Ungari, 40 anni, dal 2008 in Loggia come consigliere comunale, non è più il presidente dell'assemblea che guidava dal 2013, anno della vittoria amministrativa a Brescia della compagine amministrativa di centro sinistra.
Nella sua lettera di dimissioni Giuseppe Ungari non manca di esprimere un ringraziamento al Sindaco, alla Giunta e all'intero consiglio per il lavoro svolto nel corso degli anni a servizio della città. La pubblicizzazione della lettera dell'ormai ex presidente del consiglio comunale è stata accompagnata da un'altrettanto sintetica nota dell'ufficio stampa di Palazzo Loggia in cui si ricorda che Ungari manterrà comunque la carica di consigliere comunale e che il suo posto sarà preso "temporaneamente " dal consigliere anziano (quello che alle elezioni ha conseguito il magggior numero di voti) Laura Parenza.
Contattato per un commento su questa decisione, l'ex presidente del Consiglio comunale di Brescia ha declinato l'invito perché ormai completamente riassorbito dagli impegni scolastici. In un'intervista concessa ad un quotidiano locale ha comunque ribadito il giudizio positivo sull'esperienza maturata nel corso degli ultimi tre anni e l'apprezzamento per il lavoro svolto dall'assemblea. Ungari ha anche smentito che sulla sua decisione abbiano contrasti e divisioni in virtù della sua formazione cattolica con il resto della maggioranza su temi fortemente etici (unioni civili & co.). L'ex presidente ha sottolineato, al contrario, che la presenza e la convivenza nel Pd di anime diverse, è stato chiara sin dalla sua nascita e questo ha aperto anche a Brescia una stagione di confronto che non ha mai gettato ombre particolari sul programma messo a punto. Anche con il resto della maggioranza, per Ungari, non ci sarebbe mai stato bisogno di nascondersi.
Di rispetto per la decisione assunta hanno parlato un po' tutti i consiglieri comunali di Palazzo Loggia. Da parte sua Fabio Capra, capogruppo Pd, ha chiesto qualche giorno di tempo per verificare l'irrevocabilità della scelta di Ungari. Il tema della eventuale successione sarà oggetto di un apposito confronto in calendario per i prossimi giorni. Per il momento, dunque, la presidenza tocca alla Parenza.
Pur riconoscendo la correttezza con cui Ungari ha interpretato il ruolo di presidente dell'intero consiglio comunale, Mattia Margaroli, capogruppo di Forza Italia, ha ricordato che le sue dimissione aprono comunque una questione politica. Al Pd, per l'esponente azzurro, il dovere della prima mossa