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Brescia
di ANNALISA BELLITTO GRILLO 10 feb 2020 15:47

Ora et labora...et lege!

In Cattolica nei giorni scorsi l'Abate di Montecassino don Ogliari per un convegno sulle regole di San Benedetto

Giovedì 6 febbraio 2020, La Sala della Gloria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, ha ospitato Ora et labora…et lege, un seminario sulla concezione della regola di San Benedetto. L’incontro era inserito nel calendario del 2020 per la festa dei Santi Patroni.  

Prega, lavora e studia: questo è il messaggio straordinario. Il tema principale di questo convegno è stato il lavoro. Il lavoro nasce nel mondo benedettino. Per l’uomo romano lavorare non era una cosa degna, infatti l’uomo libero non lavorava, in particolare l’aristocratico e perciò l’aristocrazia viene dai monaci. La sfida di questo incontro significativo è di ricordare le nostre radici per poter andare avanti. Come i monaci benedettini hanno costruito la società nel passato, così noi dobbiamo costruire il futuro.

Dopo i saluti iniziali sono intervenuti tre ospiti: il Direttore del Cesime Nicolangelo D’Acunto, l’Abate di Montecassino don Donato Ogliari e Massimo Folador dell’Università Carlo Cattaneo di Castellanza.

“Lavorare con le mani è meno faticoso che fare il monaco” ha spiegato D’Acunto. “Labor, in latino significa fatica quindi ci si domanda: è un labor o no pregare tutto il giorno, tutti i giorni? I monaci pregano ininterrottamente, senza turni, giorno e notte, tutta la vita e oggi si parla di reddito di cittadinanza: non è forse meglio avere un lavoro piuttosto che il reddito”?

“Bisogna riempire la giornata contro l’otium, perché questo è il nemico dell’anima. Il lavoro è per l’uomo e non l’uomo per il lavoro. Si lavora non solo per combattere l’ozio, ma anche per ricercare Dio” ha affermato don Ogliari citando la formula benedettina: “Ora et labora…et lege” - Il servo di Dio deve incessantemente leggere, pregare e lavorare. Tutto si deve fare con misura per evitare che i monaci lavorino con tristezza. Il programma spirituale prevede che il monaco debba esercitare l’amore, l’altruismo e la pazienza. Quindi “prega, lavora e legge” rende pervicace il monaco con la realtà di Dio.

I Benedettini pregavano e meditavano e successivamente hanno costruito un’impresa nella storia, “un’economia che mira al bene comune”, ha affermato Folador. “Il passato è un osservatorio gigantesco di esperienze e oggi sta a noi il compito di creare la nostra impresa, di capire cosa vogliamo, come è il mondo e provare a realizzare quello che abbiamo compreso”.

ANNALISA BELLITTO GRILLO 10 feb 2020 15:47