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Brescia
di REDAZIONE 04 apr 2022 09:17

Obiezione di coscienza alla guerra

In Ucraina, in Russia, in Europa, in Italia e nel mondo, chi rifiuta le armi parla un’unica lingua: quella della pace. Tutte le guerre hanno lo stesso volto di distruzione e morte, in Ucraina come in Afghanistan, nello Yemen come in Siria, in Palestina come nella Repubblica Democratica del Congo. Torti e ragioni, aggressori e aggrediti si mescolano e precipitano insieme nel baratro. L'unico modo per fermare la guerra è non farla. L'unico modo per cessare il fuoco è non sparare.

È questo il senso profondo dell’obiezione di coscienza: difendere la vita, la libertà, la giustizia, con la nonviolenza che è vita, libertà, giustizia. Nel cinquantesimo anniversario dall'entrata in vigore della legge sull'obiezione di coscienza (15 dicembre 1972) è ancora attuale, e necessario, dichiararsi obiettori alla guerra.

Il Movimento Nonviolento, aderente a Rete italiana pace e disarmo, propone a tutte e tutti di firmare una Dichiarazione che sarà poi consegnata al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, allo Stato Maggiore dell’Esercito: non contate su di me se volete coinvolgervi nella guerra con più armi, più spese militari, più violenza. Per maggiori informazioni e per poter firmare il sito internet è: https://www.azionenonviolenta.it/obiezione-alla-guerra/. La campagna, partita pochi giorni fa, ha già visto la firma di oltre 700 persone in tutta Italia. 

Anche il Movimento Nonviolento di Brescia si sta mobilitando e invita tutte le persone e le realtà interessate a partecipare ad una riunione organizzativa martedì 12 aprile alle 20.30 al Centro per la Nonviolenza in via Milano 65 a Brescia.

Per maggiori informazioni è possibile scrivere a: movimentononviolento.bs@alice.it o chiamare allo 0303229343.

REDAZIONE 04 apr 2022 09:17