Aids: non fa più notizia, ma cresce
Oggi, 1 dicembre, è la Giornata mondiale per la lotta all'Aids, una patologia che sembra "passata di moda" ma che continua a persistere. Presentato il bilancio del progetto Nelson promosso da Caritas, Uffici per la famiglia, per la salute e giovani e vocazioni della diocesi
“Aids, non si vede ma sta crescendo”: era uno degli slogan che negli anni Novanta accompagnava gli spot televisivi, talvolta scioccanti, legati alla diffusione dell’Hiv (Human immunodeficiency virus). Oggi i media sembrano aver rimosso il tema, ma “il silenzio non elimina il problema”, anche se ogni anno in Italia sono 3500 i nuovi casi di sieropositivà. È da questo monito che ha preso le mosse la presentazione dei dati sulla diffusione dell’Hiv nel Bresciano in occasione della Giornata mondiale di lotta all’Aids che si celebra oggi, 1 dicembre. Nell’occasione sono stati presentati gli esiti del secondo anno del progetto Nelson, finalizzato a riattivare la sensibilizzazione delle comunità rispetto alla conoscenza del fenomeno e alla conseguente esclusione sociale che scatta ogni qual volta si parli di sieropositività.
Il progetto Nelson rientra nell’ambito della più ampia iniziativa nazionale “Aids –Fondo Cei 8xmille Italia” ed è promosso da Caritas diocesana di Brescia, insieme all’Ufficio per la famiglia, l’Ufficio per la salute e dall’Ufficio per gli oratori, i giovani e le vocazioni. Il progetto vede la fattiva collaborazione dell’Università degli Studi di Brescia (Dipartimento scienze cliniche e sperimentali), del Reparto malattie infettive e tropicali degli Spedali Civili di Brescia, del Consorzio “Gli Acrobati”, della cooperativa “Il Calabrone”, della Comunità “Nuova Genesi” della “Fondazione Teresa Camplani” di Brescia” e della cooperativa “Gaia onlus”, quale soggetto co-gestore.
Nonostante i notevoli passi avanti compiuti nel campo medico, il fenomeno non è scomparso e Brescia registra un triste primato: “I dati del Centro operativo Aids dell’Istituto superiore della sanità, nella provincia di Brescia, nell’anno 2015, danno, purtroppo, 2.622 pazienti con Aids conclamata. Questo posiziona Brescia al terzo posto assoluto dopo Milano e Roma” ha sottolineato Caterina Manelli, referente del progetto Nelson della Caritas diocesana di Brescia. “Inoltre la provincia di Brescia – continua la referente – occupa la seconda posizione nazionale, in termini di incidenza delle nuove infezioni da Hiv: se ne registrano 116 solo nel 2015”.
Si tratta di numeri che impongono una riflessione, anche a fronte dei cambiamenti circa le prassi di diffusione del virus. Se agli albori la modalità legata alla tossicodipendenza era prevalente, attraverso lo scambio di siringhe, oggi la trasmissione sessuale è la causa principale dell’acquisizione del virus.
Sensibilizzazione, informazione e formazione: è su questo asse che si muovono le iniziative del progetto. All’interno di questo un ruolo fondamentale è ricoperto dalle comunità parrocchiali. Se nella prima annualità l’attenzione si è focalizzata sugli adulti, nel corso del secondo anno la priorità è stata data ai giovani e agli adolescenti. Le cinque parrocchie aderenti al progetto (Lumezzane, Ospitaletto, Montichiari, Adro, Gavardo) hanno visto il coinvolgimento di 60 adulti e 40 adolescenti. Oltre alle parrocchie e agli oratori, quest’anno, infatti, è stato dato molto spazio agli istituti scolastici superiori.
“Risvegliare l’interesse è la cosa principale” ha chiosato Caterina Manelli. Anche in questa direzione si individua il concorso “What about Hiv-Aids? Tell us with a...” rivolto agli studenti delle scuole superiori invitati ad illustrare il loro punto di vista sulla malattia attraverso diversi linguaggi espressivi: disegno, pittura, fotografia...