Nasce il laboratorio Filhome
Presentato il nuovo progetto dell’associazione Dormitorio San Vincenzo De Paoli. Scelto il logo che rappresenterà l’iniziativa
Un marchio personalizzato, riconoscibile, per “contaminare” la cittadinanza e promuovere le iniziative del Dormitorio San Vincenzo e di Casa Ozanam, dando visibilità al mondo dell’emarginazione, troppo spesso invisibile ai più. Creato in collaborazione con gli studenti del Dipartimento graphic design della Libera accademia di belle arti di Brescia guidato da Diego Ruggeri e presentato all’oratorio del Duomo, dedicato a San Zanino, il nuovo marchio accompagnerà l’iniziativa “Filhome” pensata prima dell’inizio della pandemia. L’idea nasce all’interno del progetto già esistente e consolidato “Atelier Filò” e dall’esperienza vissuta dalle ospiti di Casa Ozanam con il laboratorio sartoriale. “Filhome” consiste quindi nell’ampliamento delle attività già presenti, creando uno spazio prima di formazione e in un secondo momento di produzione di prodotti unici. Grazie alla collaborazione di Armida Gandini, che si occuperà della parte artistica ed espressiva, si vuole incoraggiare lo sviluppo di un’attività artigianale sostenibile, che possa contribuire alla salvaguardia dell’ambiente attraverso il riciclo, il recupero e il riutilizzo. Il marchio verrà apposto su tutti i manufatti lavorati ed elaborati e diventerà uno strumento per far conoscere la realtà anche all’esterno, ai cittadini, grazie alle mostre e ai mercatini che vengono periodicamente organizzati nella struttura.
“Anche grazie a questo laboratorio – spiega il direttore del dormitorio, Paolo Tengattini – vogliamo sviluppare l’imprenditorialità femminile e maschile per favorire l’accesso dei nostri ospiti nel mondo del lavoro e migliorarne le condizioni di vita, promuovendo il processo di integrazione nella società e ridando loro dignità”.
Oltre ai progetti, ai servizi e alle attività proposte nelle due sedi storiche ai piedi del Castello, proseguono nella zona di via Milano i lavori per la realizzazione di una nuova struttura, più idonea e confortevole, in grado di offrire agli ospiti spazi sicuri e affettivamente caldi, per far sì che oltre alla fase dell’accoglienza le persone possano essere prese in carico dagli educatori e dai volontari costruendo insieme a loro un percorso di formazione che le porti all’autonomia. Per proseguire una storia iniziata oltre 120 anni fa, fatta di servizio e di carità.