Musica e inclusione: tesi su partiture in Braille
Discussa nei giorni al Conservatorio da Gianmarco Maria Zambelli
Nell’ambito della formazione dei futuri docenti, nelle scorse settimane presso il Conservatorio di Brescia ”Luca Marenzio” è stata brillantemente discussa la prima tesi (per il Conservatorio bresciano), con partiture trascritte anche in Braille musicale, proponendo un repertorio inedito del compositore di musica sacra Costantino Secondo Quaranta; laureando Gianmarco Maria Zambelli, Tesi di Diploma Accademico di II° livello dal titolo: “Costantino Secondo Quaranta e la musica: analisi e riflessione di alcune composizioni meritorie di attualità guardando all’inclusione".
La trascrizione in Braille musicale ha riguardato 35 partiture adattate per sestetto, eseguite durante la presentazione della ricerca musicale, quest’ultima svolta dal candidato consultando l’archivio della Biblioteca Queriniana. Il repertorio di musica sacra ha proposto i Solenni Vespri. L’ansamble cameristico era composto da: Corno francese Gianmarco Maria Zambelli, Flauto traverso Alessia Avona, Clarinetto Sonia Lazzaroni, Fagotto Davide Bonazza, Organo Elena Todeschi, Voce Matteo Fortunati.
Alla discussione della Tesi erano presenti: una rappresentanza dell’Uici di Brescia, il parroco di San Bartolomeo don Rosario Graziotti e Silvio Sbruzzi Organista decano di San Bartolomeo. La tesi ha inteso coniugare ricerca e inclusione negli Studi di Alta formazione musicale. Uno dei diciassette obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite è garantire un'istruzione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti. Il punto 4.5 impone di eliminare entro il 2030, “le disparità di genere nell'istruzione e garantire la parità di accesso a tutti i livelli di istruzione e formazione professionale per i più vulnerabili,comprese le persone con disabilità [...]”. Il Conservatorio di Brescia, coerente con la propria vocazione formativa di alto profilo, conferma la propria attenzione verso l’inclusione preparando i docenti che dovranno affrontare la realtà scolastica in piena attuazione dei diritti umani, civili e sociali dei ciechi degli ipovedenti e, in generale, delle varie fragilità.
Vale la pena a questo punto ricordare, in tema di disabilità visiva, che Brescia vanta il Centro non Vedenti, un ente di diritto privato costituito e sostenuto economicamente dalla Provincia e dal Comune di Brescia. Nato nel 1995, ha il compito di garantire un servizio educativo agli alunni con deficit visivo inseriti nelle scuole di ogni ordine e grado. L’azione del “Centro non Vedenti” è finalizzata ad assicurare e garantire al soggetto ipovedente e non vedente condizioni idonee alla frequenza, alla partecipazione alla vita scolastica e all’inclusione. Il 18 gennaio scorso il Centro ha festeggiato a Brescia il 30° anniversario di fondazione. Lo scorso anno la sezione bresciana del’Uici ha celebrato i 100 anni di attività.