Mompiano: insieme per la pace
«Trovarsi insieme è un inizio, restare insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo». E a Mompiano fra sabato 21 e lunedì 23 gennaio si è lavorato insieme per la pace, a partire dagli alunni della scuola primaria Arici che hanno presentato i propri lavori sul tema della pace, proposti dal Gruppo Missionario della parrocchia di San Gaudenzio. E la frase sopra riportata è proprio una di quelle estrapolate dai tanti lavori di classe e di gruppo presentati sabato nel salone dell’oratorio San Giovanni Bosco, in uno dei momenti organizzati e vissuti dalla comunità, proseguiti nella serata con alcuni canti di pace intonati da formazioni musicali del quartiere, da un rosario meditato dai ragazzi di Azione Cattolica la domenica e culminato con l’incontro sul tema che ha visto come relatori il Direttore dell’Istituto di Scienze Religiose della Cattolica di Brescia don Flavio Dalla Vecchia da un lato e don Fabio Corazzina dall’altro. Un percorso per costruire la pace che parte dal basso, dai più piccini, per coinvolgere i giovani e gli adulti, perché come ha ricordato don Corazzina «nessuno può esimersi da scelte che portano verso la pace, a maggior ragione chi ha oggi dei poteri decisionali non può permettersi di delegarli a chi è più giovane consegnando un’eredità disastrosa». Se Corazzina che si è rivelato «stufo di essere etichettato come un pacifista» ha sottolineato come «la pace sia innanzitutto un atto comunitario», il teologo Dalla Vecchia ha ricordato come «la Bibbia sia innanzitutto il libro che racconta la reazione degli oppressi» e se da un lato «l’uomo ha strumentalizzato spesso questo libro per imporsi sugli altri», dall’altro se questo fosse seguito alla lettera «porterebbe ad un cambio di mentalità e alla costruzione di una vera pace. Seguire Dio significa costruire giustizia e diritto e tutelare chi è in una posizione di svantaggio».
I due sacerdoti, con due ruoli diversi, arrivano quindi alle stesse conclusioni. Don Corazzina ha ricordato come non ci sia mai nessuna guerra che finisca con la pace, ma come ogni conflitto lasci una pesante eredità nel cammino di ricostruzione e di riconciliazione fra i popoli. E i dati in merito alle guerre e alle situazioni di tensione armata fra gli stati sono ben 162 nel mondo e, negli ultimi tre anni caratterizzati dalla pandemia, le spese per il riarmamento ammontano a 2mila miliardi di euro in tutto il mondo. Nell’anno di Bergamo e Brescia capitali della cultura don Fabio ha ricordato come i due papi delle due rispettive terre, Giovanni XXIII e Paolo VI, abbiano dedicato al tema della pace ampie riflessioni nelle encicliche Pacem in Terris del 1963 e nella Populorum Progressi del 1967. A distanza di oltre 50 anni riflessioni che aiutano ancora adesso a costruire una cultura della pace, che prosegue nel moto «Fratelli tutti» proposto da papa Francesco.