Metro. L’anomalia sui rimborsi
Il Consiglio regionale ha bocciato l’emendamento all’assestamento di bilancio per introdurre il contributo di funzionamento per la struttura bresciana proposto dal consigliere Gian Antonio Girelli (Pd)
Tempi duri per la metropolitana di Brescia. Il Consiglio regionale ha bocciato l’emendamento all’assestamento di bilancio per introdurre il contributo di funzionamento per la struttura bresciana proposto dal consigliere Gian Antonio Girelli (Pd) che chiedeva di stanziare 4 milioni di euro per il 2016 per sanare l’anomalia dell’assenza, caso unico in Lombardia per infrastrutture del genere, di un finanziamento strutturato sulla base del chilometraggio effettuato e dei viaggiatori trasportati. “È un’anomalia che non ha ragione di esistere – afferma Girelli – che introduce un trattamento diverso fra realtà territoriali”. Tradotto in cifre, se “Brescia avesse riconosciuto il trasferimento, come quello riconosciuto al Comune di Milano, avrebbe diritto a circa 18 mln di euro all’anno”. Da parte sua la Regione si giustifica “accampando la scusa che sono venuti meno i trasferimenti ulteriori da parte dello Stato, può anche essere vero, in minima parte, rimane il fatto che con i fondi a disposizione non posso avere figli e figliastri”.
L’emendamento è stato bocciato con 39 no e 33 sì, trovando, però, il parere favorevole degli esponenti regionali del centro destra bresciano, fra questi Fabio Rolfi (Ln). Se da un lato Girelli evidenzia la necessità di una maggior cooperazione fra i bresciani in Regione, al di là degli schieramenti, l’esponente del Carroccio, a sua volta, chiede “alle forze politiche come il Pd che hanno responsabilità a Brescia come a Roma di aiutarci a far valere di più le richieste sul trasporto pubblico per la struttura bresciana”. Il riferimento è all’appello – per un contributo aggiuntivo sul trasporto pubblico locale – lanciato nel febbraio scorso dal Comune e dalla Regione al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, che a oggi non ha avuto risposta, “neanche per dirci di no”. In Lombardia, sottolinea Rolfi: “Il trasporto pubblico costa 1 miliardo e mezzo, lo Stato contribuisce per 800 milioni, i restanti li mette la Regione”.