Melanoma e Pcb: nessuna relazione
Sono stati presentati ieri nel corso di un convegno promosso dall'Ats i risultati di una ricerca durata tre anni per verificare la relazione tra la presenza nel sangue dell'inquinante e la forma tumorale cutanea. Confortanti le notizie fornite dall'Agenzia per la tutela della salute di Brescia
C'è una relazione tra Pcb e melanoma? È questa la domanda a cui, sin dal 2001, l'Ats di Brescia (già Asl) cerca una risposta con la sua attività di ricerca finalizzata a valutare quanto l'esposizione della popolazione residente a questo inquinante tristemente noto, possa provocare la forma tumorale cutanea.
Studi condotti a partire dal 2013, dall'Organizzazione mondiale della sanitrà e da altre istiutizioni scientifiche, hanno di fatto classificato il Pcb tra gli agenti inquinanti "cancerogeni per l'uomo". Questi studi evidenziando una "sufficente" associazione tra il Pcb e il melanoma cutaneo, e una limitata correlazione con altre forma tumorali come il linfoma di Non- Hodgkin (neoplasie maligne del tessuto linfatico) e quello della mammella.
Sono dati, quelli appena ricordati, che hanno indotto l'Ats di Brescia a uno studio sulla relazione tra melanoma, Pcb e la popolazione bresciana, studio che si inserisce nel ciclo di verifiche che l'Agenzia per la tutela della salute dedica all'esposizione della popolazione alle diossine. In viale Duca degli Aburzzi si è proceduto così alla creazione di un comitato scientifico composto da medici igienisti, tossicologici, endocrinologi, epidemiologici, medici del lavoro e altre figure professionali qualificate per una realizzazione di uno studio che ha preso il via nel 2013 e che si è concluso, con l'elaborazione dei risultati, il novembre scorso.
I risultati sono stati presentati ieri nel corso del convegno "Melanoma e Pcb. Le evidenze scientifiche disponibili e i risultati dello studio caso controllo di Ats Brescia". Lo studio, ha ricordato Carmelo Scarcella, direttore generale dell'Ats, è il primo a livelllo internazionale ad avere reclutato, su base volontaria, un numero di persone straordinariamente ampia. Sono stati 402 i bresciani (metà con prima diganosi di melanoma e metà sottoposti a succesivi controllo) che si sono prestati all'indagine.
L'Unità operativa di dermatologia e i reparti di chirurgia generale e ortopodia degli Spedali Civili di Brescia hanno "fornito" il campione necessario alla ricerca. Da ogni paziente è stato raccolto un campione di sangue per individuare la presenza di Pcb e quella di altri parametri di laboratorio (colesterolo, trigliceridi, glicemia, etc.).
Lo studio ha permesso di evidenziare una significatica associazione tra melanoma e alcuni fattori di rischio già noti alla scienza come la pelle chiara, i capelli biondi o rossi, la famliarità. Il dato più rilevante, comunicato anche nel corso del convegno, è stata l'assenza di ogni possibile associazione tra melanoma e livelli di Pcb nel sangue. I dati relativi allo studio condotto (sia nelle modalità che nei risultati finali) saranno pubblicati dall'Ats sul suo sito istituzionale (www.ats-brescia.it) al banner dedicato "Sito di interesse nazionale Brescia Caffaro".