Maltempo: anche nel Bresciano la conta dei danni
Sono ancora in corso gli accertamenti e gli interventi di messa in sicurezza di quelle parti del territorio colpito dalla tempesta dei giorni scorsi. Il grido d'allarme di Coldiretti
Sale il conto dei danni nelle campagne lombarde con raccolti devastati, tetti scoperchiati, piante sradicate e mezzi agricoli danneggiati per effetto di trombe d’aria e violente grandinate. È quanto afferma la Coldiretti Lombardia in base a un primo monitoraggio sugli effetti del maltempo che nelle ultime ore si è abbattuto di nuovo su diverse zone del territorio, dal Milanese alla Bergamasca fino alla provincia di Cremona.
“Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – è il commento di Coldiretti ai violenti fenomeni climatici dei giorni scorsi – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne italiane che nel 2023 supereranno complessivamente 6 miliardi dello scorso anno.
Anche nel Bresciano la situazione non è migliore. Ancora si stanno facendo i conti con le devastazioni portate dalla tempesta che tre le prime ore e la tarda mattinata di venerdì ha colpito gran parte della provincia: dalla Valle Camonica alla bassa pianura, senza risparmiare i laghi e le zone collinari Tetti scoperchiati, serre danneggiate, coltivazioni in campo rase al suolo. Sono queste le prime segnalazioni dei gravi danni in campagna che i tecnici di Coldiretti Brescia stanno raccogliendo.
“Il mais è tutto a terra – racconta Alessio Vitari giovane imprenditore di Comezzano-Cizzago - quello spigato e già quasi maturo si può raccogliere e salvare almeno la fibra, mentre per quello di seconda semina c’è poco da fare, il gambo è stato spezzato dal vento e non si alzerà più, resta solo da interrare e provare a riseminare”.
La grandine è l’evento climatico avverso più temuto dall’agricoltura in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle colture; sono infatti oltre 70 le tempeste di ghiaccio che nel mese di luglio hanno colpito la Lombardia. Un fenomeno che si ripete sempre con maggiore frequenza, ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis.
E proprio questa grandine ha colpito anche gli uliveti del lago d’Iseo: “questa è la seconda grandinata in pochi giorni che colpisce la mia azienda – racconta Nadia Turelli olivicoltrice di Sale Marasino e dirigente di Coldiretti Brescia – i chicchi erano grandi come uova e hanno provocato danni immediati ma anche a lungo termine alle olive che rischiano di essere attaccate da batteri che possono penetrare dalle ferite. Mai come quest'anno siamo sottoposti a eventi atmosferici molto forti che rischiano di distruggere il lavoro di un intero anno”.
Tra i numerosi danni interessato anche un impianto di biogas a Leno: “oggi verso l'ora di pranzo un vento molto forte ha colpito la mia azienda – racconta Maurizio Toninelli allevatore e dirigente di Coldiretti Brescia - la copertura del vascone di stoccaggio dei liquami del biogas è stata strappata, una tettoia è volata via e una parte della stalla delle manze è stata scoperchiata. Anche in campo danni importanti sui 30 ettari di mais di seconda semina che sono stati rasi al suolo”.
“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici - conclude la presidente di Coldiretti Brescia Laura Facchetti - ma è anche il settore più impegnato per contrastarli.
A Brescia Il vento e le forti piogge hanno colpito maggiormente la zona sud est della città e le grandi aree verdi (Maddalena e San Gottardo) ma, in modo puntiforme e localizzato, è stato interessato tutto il Comune di Brescia. Sul campo sono immediatamente intervenuti gli uomini della Centrale Operativa della Polizia Locale e la Protezione Civile del Comune , con il supporto dei Vigili del Fuoco e delle ditte incaricate delle manutenzioni. In via prioritaria si è intervenuti per ripristinare la viabilità, per la messa in sicurezza delle strade e dei luoghi pubblici più rilevanti e per eliminare le possibili fonti di pericolo imminente.I Vigili del Fuoco si sono messi subito al lavoro per rimuovere gli alberi caduti sui cavi dell’alta tensione.
Per fare fronte ai danni causati dall’ondata di maltempo dei giorni scorsi l’Anas ha interrotto nelle scorse la circolazione sulla strada provinciale 45 bis dalla rotatoria del castello Brescia Sud della A21 fino alla rotatoria di Poncarale all'interazione con la SP24 per Montirone-Ghedi, per un intervento di messa in sicurezza della strada a seguito dell'evento meteorologico.
"Le calamità naturali che hanno colpito numerosi Comuni del bresciano - ha affermato il deputato Pd Gianantonio Girelli - necessitano di interventi tempestivi sia da parte di regione Lombardia, sia da parte del Governo centrale. Sempre più frequente è il verificarsi di eventi atmosferici che in modo estremamente violento distruggono beni, causano disagio alle famiglie e seri danni alle attività produttive. Investire su adeguamenti costruttivi capaci di reggere il più possibile a tali episodi e predisporre adeguate risorse finanziarie per aiutare le realtà colpite e un’esigenza non più rimandabile ."