Lo psicologo di base arriva anche a Brescia
A Brescia, sarà presentata la nuova legge regionale, a prima firma Simona Tironi, vicepresidente della Commissione sanità e politiche sociali (Forza Italia), per istituire lo psicologo di base, figura che sarà inserita e riconosciuta a tutti gli effetti tra le cure primarie grazie a uno stanziamento regionale quantificato in 12 milioni di euro. Una risposta significativa al forte incremento della domanda e del bisogno psicologico riscontrato nel periodo pandemico con l’obiettivo, in una prospettiva stabile e di lungo periodo, di strutturare un’offerta psicologica integrata nel Sistema Sanitario Regionale che possa essere tempestiva, appropriata e sempre più vicina ai cittadini e al territorio.
Il progetto di legge, di cui sono primi firmatari la vice presidente della Commissione sanità Simona Tironi (Forza Italia) e il Consigliere regionale Niccolò Carretta (Gruppo Misto – Azione) sarà presentato a Brescia il prossimo mercoledì 18 maggio alle 20.15 al Centro Pastorale Paolo VI di via Gezio Calini, 30.
All’iniziativa interverranno, oltre a Tironi e Carretta, anche la Presidente dell’Ordine degli psicologi della Lombardia, Laura Parolin, e Aurora Ramazzotti, conduttrice e creator, scelta come testimonial per il suo impegno e la sua attenzione nel promuovere la salute mentale.
Interverranno, inoltre, Paola Sacchi, dirigente della struttura Salute Mentale e dipendenze della Dg Welfare di Regione Lombardia, Federica Di Cosimo, Prof.ssa Usr Lombardia, Paola Cattenati, Responsabile equipe Centro Criaf, Caterina Gozzoli, del Dipartimento di psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Maria Bussolati, dell'Associazione Itaca Brescia, Silvia Scalvini, psicologa, Roberta Rossi, psicologa psicoterapeuta Irccs Fatebenefratelli, Daniela Speziani, psicologa psicoterapeuta gruppo San Donato, Maria Angela Abrami, responsabile U.O. Psicologia clinica Asst Spedali Civili.
“È un progetto di legge nato dalla proficua collaborazione tra maggioranza e minoranza –sottolinea Simona Tironi – con un unico obiettivo: garantire un’efficace e tempestiva risposta al bisogno sempre più emergente del disagio mentale. La pandemia, infatti, ha portato alla luce un evidente stato di disagio mentale soprattutto nelle giovani generazioni che deve essere valutato e curato per tempo per evitare che possa diventare cronico”.
In Italia, oggi, solo il 29% della popolazione affetta da depressione maggiore accede a un trattamento entro un anno dall’esordio della patologia. Inviare i pazienti da uno psicologo entro un anno dall’insorgere del disturbo, permetterebbe un intervento efficace che potrebbe evitare di portare alla prescrizione di psicofarmaci.