Liberazione: il ruolo del Nuovo Esercito
Nel 75° anniversario della Liberazione è giusto ricordare l’apporto che ad essa diede anche il nostro nuovo Esercito che risalì l’Italia combattendo con gli alleati prima con il raggruppamento Motorizzato poi con il Corpo di Liberazione Nazionale
Nel 75° anniversario della Liberazione è giusto ricordare l’apporto che ad essa diede il nostro nuovo Esercito che risalì l’Italia combattendo con gli alleati prima con il raggruppamento Motorizzato poi con C.I.L., il Corpo di Liberazione Nazionale, e infine nell’ultima fase con i gruppi di Combattimento (del tutto simili a Grandi Unità), Cremona, Friuli, Legnano, Folgore e Mantova e con il Gruppo Piceno destinato a Centro di Addestramento.
Alla Vigilia della Liberazione il Gruppo Cremona, dopo violenti combattimenti, liberò Adria, Chioggia, Mestre e Venezia.
Il Gruppo Friuli entrò a Bologna per primo nelle prime ore del mattino.
Il Gruppo Folgore, dopo aspri scontri con le truppe tedesche, prese contatti con il Gruppo Legnano diretto a Bologna, mentre il Gruppo Mantova si apprestò ad entrare in azione fermato dalla fine delle ostilità.
Il Gruppo Legnano si diresse poi verso il Nord e attraversato il fiume Po con i due reggimenti di fanteria (il 67 e il 68°) dilagò in Lombardia dove era in corso un’insurrezione popolare.