Le Acli per un’Europa dei lavoratori
Alla vigilia della Festa del 1° maggio un documento della presidenza provinciale. Domani alle 16 la Messa celebrata dal vescovo Tremolada alla Fondazione Casa di Dio a Brescia
Alla vigilia del 1° maggio, festa dei lavoratori, che la diocesi, per iniziativa dell’ufficio per l’impegno sociale celebrerà con la santa messa presieduta dal Vescovo presso Fondazione Casa di Dio, in via dei Mille, 4 a Brescia, le Acli bresciane hanno diffuso in comunicato stampa a firma della presidenza provinciale in cui si schierano, a poche settimane dal voto europeo, per un’Europa del lavoro e dei diritti.
“All’inizio del nuovo millennio, in Europa si aggirava lo spettro dell’“idraulico polacco” – è l’incipit del comunicato - che, a causa del basso tenore di vita e della scarsa protezione sociale presenti in alcuni dei nuovi stati membri dell’Unione europea, avrebbe potuto alterare gli equilibri economici dei Paesi più solidi”. Oggi, proseguono le Acli, quello spauracchio è stato superato e “possiamo dire – continua la nota - che i lavoratori venuti da est non hanno sovvertito l’economia europea, mentre qualche effetto si è avuto a livello di precarizzazione del mercato del lavoro, anche per via dei risvolti portati da un certo tipo di globalizzazione che, invece di estendere i diritti e la protezione sociale a chi ne era sprovvisto, ha determinato sempre maggiore precarizzazione e minori tutele a chi prima ne godeva”.
Per contrastare questa tendenza è necessario, per la Acli, fare un passo avanti verso un’Europa unita sui diritti, sul lavoro e nell’adozione di politiche sociali. Obiettivi che si raggiungono rilanciando il tema del lavoro e dei lavoratori.
Quali politiche servono per tradurre il pilastro europeo dei diritti sociali e per “proteggere” il lavoro e i lavoratori dalla rivoluzione di industria 4.0? Quali tutele si possono immaginare e quali opportunità di crescita ottenere? Quale formazione professionale? Quale Europa fondata sul lavoro possiamo costruire? Sono le domande che la presidenza provinciale dell’associazione di via Corsica si pone.
“Come affermato dal nostro presidente nazionale Roberto Rossini – è un altro passaggio del comunicato stampa -, ancora prima di capire quale sarà il futuro del lavoro, vogliamo ribadire che un’Europa unita è tutela delle fasce più disagiate e, ne siamo convinti, che per sostenere il cambiamento del lavoro occorra partire da un welfare europeo. Riteniamo positivo - e da sostenere anche dopo l’appuntamento elettorale - il progetto teso ad istituire una “Autorità europea per il lavoro”, che possa coordinare i singoli sistemi nazionali per assicurare il rispetto delle condizioni di lavoro previste per legge. La nuova Agenzia avrà il compito di favorire la mobilità dei lavoratori, reprimendo gli eventuali abusi, rafforzare le misure per la trasparenza nei contratti di lavoro, dettare condizioni generali minime, comuni a tutti i rapporti di lavoro che vengono stipulati all’interno dei confini europei. È stata avanzata l’idea che l’Unione, al pari di quanto avviene negli USA, possa riconoscere ai singoli lavoratori una indennità di disoccupazione”.
Per le Acli bresciane sono misure che richiedono tempi lunghi (per la loro approvazione e la successiva attuazione) ma talmente strategiche, affermano alla viglia della Festa dei lavoratori, “da rappresentare un nuovo modello europeo del lavoro che ridefinirebbe il ruolo degli oltre 140 milioni di lavoratori presenti nelle imprese europee, rafforzando anche la loro partecipazione alla gestione delle aziende”.