Lavoro e disagio: il modello Brescia
Presentato recentemente il volume “L’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate: tra esperienza, normativa e prassi. Il modello bresciano di politiche partecipate del lavoro” frutto di un lavoro lungo quattro anni
È stato recentemente presentato il testo “L’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate: tra esperienza, normativa e prassi. Il modello bresciano di politiche partecipate del lavoro”, edito da Liberedizioni, a cura di Pietro Moro, Massimo Olivari e Francesca Scarpato, nasce dall’esperienza di un gruppo di lavoro istituito nel 2018 tra Confcooperative Brescia, Provincia di Brescia, Comune di Brescia, Associazione dei Comuni Bresciani, Associazione Nazionale Professionale dei Segretari Comunali “G.B. Vighenzi” con l’obiettivo di redigere gli indirizzi operativi per gli appalti ai sensi dell’art. 112 del Codice dei Contratti Pubblici (D.lgs. 50/2016), riservati ad operatori economici e a cooperative sociali e loro consorzi il cui scopo principale sia l’integrazione sociale e professionale delle persone con disabilità o svantaggiate.
Il gruppo di lavoro ha messo a fuoco gli aspetti di maggiore complessità di questi appalti, giungendo all’elaborazione di puntuali strumenti operativi ed alla condivisione di un protocollo d’intesa tra le istituzioni pubbliche e le cooperative sociali. Il protocollo ha formalizzato un esplicito impegno politico, confermato nel corso di questi anni, a riservare questa tipologia di appalti, per l’affidamento di servizi-lavori-forniture per importi sopra soglia comunitaria, a soggetti economici il cui scopo principale sia l’integrazione sociale e professionale delle persone con disabilità o svantaggiate. Il riconoscimento del ruolo della cooperazione sociale di inserimento lavorativo ha quindi trovato un ulteriore ed esplicito riscontro presso i principali soggetti politico istituzionali locali che si sono impegnati a promuoverne lo sviluppo.
Il volume richiama il valore della storia della cooperazione sociale bresciana e del suo rapporto con gli enti locali del territorio e propone uno specifico modello di inserimento lavorativo che, valorizzando l’esperienza maturata negli anni da queste realtà, propone anche significativi elementi di innovazione. Ricco il profilo degli strumenti tecnici, di natura giuridico-amministrativa, appositamente pensati per favorire una competizione tra operatori economici che valorizzi quanto più possibile gli aspetti relativi alla qualità e quantità dei percorsi di inserimento lavorativo per le persone svantaggiate.
Nel corso di quattro anni di applicazione questi strumenti hanno consentito alle pubbliche amministrazioni di costruire capitolati e disciplinari di gara in grado di fornire maggiori opportunità di lavoro alle persone in condizione di svantaggio, di rispondere a ulteriori bisogni dei servizi sociali, di potenziare la presenza delle cooperative sociali nel mercato integrando lo sviluppo imprenditoriale e la gestione dei processi d’inserimento lavorativo. Il patrocinio concesso alla pubblicazione dai livelli regionali e nazionali di Confcooperative, che si aggiunge a quello dei citati partner della provincia di Brescia, manifesta l’interesse per la possibile replicabilità degli strumenti sul territorio nazionale.