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Brescia
14 mar 2025 18:55

La storia di Rija e il valore della solidarietà

San Vincenzo: da “Non uno di meno” alla laurea. Così i progetti solidali del Consiglio Centrale di Brescia della Società di San Vincenzo De Paoli trasformano le difficoltà in opportunità

Rija, 24 anni, pakistana. Nel 2024 ha conseguito la laurea in Scienze infermieristiche all’Università degli studi di Brescia. Ancora stenta a crederci e con soddisfazione stringe a sé la tesi, frutto di un duro lavoro che l’ha accompagnata per anni.

Come avviene al termine di ogni traguardo che si rispetti, anche Rija tira le somme della sua vita e si lascia andare a momenti di riflessione che rafforzano la consapevolezza di aver raggiunto l’obiettivo grazie al sostegno dei genitori, della scuola e aggiunge un particolare.

Menziona un’occasione avuta da bambina: “Era un giorno di settembre e, nonostante la pioggia battente, con mio papà ci dirigemmo all’Oratorio di Ospitaletto per concludere l’iscrizione. E, in Piazza San Rocco 13, la mia vita è cambiata. A soli sei anni ho avuto la possibilità di abbracciare il progetto “Non uno di meno”.

L’iniziativa della Società di San Vincenzo De Paoli, Consiglio Centrale di Brescia ODV, è nata nel 2003 per dare un contributo attivo all’inserimento sociale dei ragazzi in età compresa tra i 6 e i 14 anni, partendo dall’aiuto nei compiti scolastici.

“Non è stato un semplice doposcuola. I compiti sono stati solo un mezzo per prendersi cura di me. Arrivavo da un altro Continente e non parlavo la lingua italiana. La maestra Palmira e i volontari della Società di San Vincenzo De Paoli sono riusciti a far diventare il mio ‘problema’, come quello di tanti migranti, un’opportunità di crescita che mi ha permesso di diventare chi sono oggi” e continua: “Sarò immensamente grata a tutti coloro che permettono a tante persone, con storie simili alla mia, di avere l’opportunità di crescere e perseguire i propri sogni… D’altronde, se mi sono laureata è anche grazie a loro!”.

Oggi Rija si trova dall’altra parte e ripensando al progetto “Non uno di meno”: “Non vi nascondo che darei volentieri una mano”. D’altronde chi ha ricevuto tanto ha voglia di restituire in eguale misura. “In questo momento non posso dedicarmi ma ci pensa la mia mamma a sostituirmi!”. Qamar è diventata volontaria del progetto. E come lei tanti altri.

Negli anni i volontari sono arrivati a 40 e questo permette un sostegno continuativo a circa un centinaio di bambini e ragazzi di svariate età e con diverse attitudini e mansioni.

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“La principale attività che svolgiamo è il supporto dei ragazzi nello svolgimento dei compiti ma attraverso di essa raggiungiamo altre finalità. Volontari, educatori, utenti del Progetto prestiamo cura e attenzione alla crescita della persona nella sua complessità”, afferma Daniela Zanardini, Coordinatrice del progetto.

L’iniziativa è stata possibile grazie alla nascita di una vera e propria rete di collaborazione tra molteplici enti Società San Vincenzo De Paoli, che è capofila del progetto, Comune di Ospitaletto, Istituto Comprensivo di Ospitaletto, Oratorio San Giovanni Bosco e Caritas Parrocchiale di Ospitaletto. “Ogni ente mette a disposizione del progetto specifiche risorse e competenze e così possiamo studiare un progetto individualizzato che sia il più possibile aderente alle esigenze, alle competenze e alla storia personale, familiare, scolastica, relazionale del singolo”, continua Daniela.

Per realizzare al meglio questi obiettivi è garantita la presenza costante di professionisti specializzati che si occupano dell’organizzazione generale del progetto, del supporto pedagogico di ragazzi e famiglie, della comunicazione con i docenti, della formazione dei volontari sui temi della relazione di aiuto, dell’immigrazione, dell’intercultura e della prevenzione della dispersione scolastica.

L’iscrizione è gratuita e avviene con il consenso del ragazzo stesso e della famiglia.

“La sfida è stata prolungare il servizio anche nel periodo estivo invitando i bambini ed eventualmente anche le loro mamme a svolgere insieme a noi i compiti delle vacanze, continua Daniela e conclude: “È difficile racchiudere in queste poche righe la ricchezza di questa esperienza, con tutti i traguardi raggiunti, come quelli di Raja, le difficoltà affrontate, i sorrisi, le lacrime, le arrabbiature, le soddisfazioni e le storie dei bambini che in questi anni abbiamo incrociato. Vi assicuro che è bello aver potuto accompagnare, anche solo per un pezzetto della loro strada, questi ragazzi!”.

Il Consiglio Centrale di Brescia, oltre al sostegno educativo, promuove numerose iniziative, progetti a favore delle persone in difficoltà e offre una gamma di servizi come le visite a domicilio, la distribuzione di beni di prima necessità e sostengo morale e spirituale, l’assistenza burocratica e amministrativa. “Questo impegno è reso possibile grazie al lavoro dedicato dei nostri volontari, che offrono supporto in vari ambiti”, dichiara la Presidente del Consiglio Centrale, Elena Bissolotti.

Attraverso le 31 Conferenze attive nel territorio viene garantita assistenza quotidiana a un migliaio di persone bisognose in tutte le aree del disagio. “Ogni giorno riceviamo un numero elevato di richieste di assistenza e le fragilità che affrontiamo sono molteplici: povertà culturale, solitudine, povertà economica”, dichiara e conclude: “Siamo consapevoli che, trovandosi in situazioni di vulnerabilità, è spesso difficile per gli individui superare le difficoltà da soli. Per questo, offriamo un supporto che non solo risponde ai bisogni immediati, ma mira anche a fornire gli strumenti necessari per una maggiore autonomia. Lavoriamo per migliorare la qualità della vita delle persone fragili e questo è possibile grazie al forte senso di comunità e di dedizione che caratterizza ogni componente della nostra Associazione”.

“La sfida è stata prolungare il servizio anche nel periodo estivo invitando i bambini ed eventualmente anche le loro mamme a svolgere insieme a noi i compiti delle vacanze, continua Daniela e conclude: “È difficile racchiudere in queste poche righe la ricchezza di questa esperienza, con tutti i traguardi raggiunti, come quelli di Raja, le difficoltà affrontate, i sorrisi, le lacrime, le arrabbiature, le soddisfazioni e le storie dei bambini che in questi anni abbiamo incrociato. Vi assicuro che è bello aver potuto accompagnare, anche solo per un pezzetto della loro strada, questi ragazzi!”.

14 mar 2025 18:55

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