La seconda via
“A più di settanta anni dalla ritirata di Russia, noi italiani non possediamo ancora un’iconografia filmica su questo tragico evento. In un’epoca in cui cinema e televisione hanno il potere di colonizzare il subconscio di un popolo e di modellarne la memoria visiva, la mancanza di immagini inizia a produrre dei paradossi evidenti”. Così Alessandro Garilli, regista de “La seconda via”, film in programma in diverse Sale della comunità in occasione delle manifestazioni per l’80° della battaglia di Nikolajewka. L’urgenza narrativa di questo film nasce da ragioni più intime, che hanno a che vedere con la sofferenza di chi ha compiuto questo surreale cammino e che mi hanno portato a scrivere, come amo pensare, più che un film di guerra, un film di uomini nella guerra. La sceneggiatura sposa, sin nella struttura, il tema della “perdita della concezione del tempo”, fulcro drammatico dell’opera.
Quando un uomo cammina, per molto tempo, in un luogo sempre uguale a sé stesso (come può essere un deserto di sabbia o dineve) accade che quello spazio da fisico divenga uno spazio mentale. Così gli Alpini attraversando la steppa si trovarono a battere due vie: una prima fatta di passi veri nella neve ed una seconda via (da qui il titolo del film) mentale, dove sogni, ricordi e realtà si confondevano, dilatando inevitabilmente la percezione del tempo. Ecco dunque l’esigenza di scrivere un film capace di svilupparsi su differenti piani temporali che, dissolvendosi fra loro, accompagnassero lo spettatore in quella particolare dimensione privata in cui si rifugiarono i soldati per sopravvivere.
Ecco le Sale in cui è in programmazione il film: a Lodrino il 27, 28 e 29 gennaio alle 20.30; a Bienno il 26, 27, 28 e 29 gennaio alle 20.30; a Collebeato il 27 gennaio alle 20.30 e il 30 gennaio alle 15; a Ospitaletto il 29 gennaio alle 20.30; a Lograto il 30 gennaio alle 20.30; a Manerbio il 31 gennaio alle 21; a Sale Marasino il 9 e 10 febbraio alle 20.30; a Inzino il 18 e il 19 febbraio alle 20.30.