La scomparsa di Giuseppe Frigo
Grande cordoglio ha suscitato la notizia della morte, a 84 anni, dell'ex giudice della Corte Costituzionale. Attestazioni di stima stanno giungendo da tutto il Paese. I funerali domani alle 10.30 nella parrocchiale del Buon Pastore in città
Sta suscitando cordoglio in tutto il Paese la notizia della scomparsa di Giuseppe Frigo, morto a Brescia sabato 7 dicembre. Aveva84 anni e da tempo lottava contro la malattia. Avvocato, penalista e giurista, è stato giudice della Corte costituzionale dal 2008 al 2016, incarico che aveva lasciato proprio per problemi di salute. Docente di diritto processuale penale comparato ed europeo presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Brescia, Giuseppe Frigo si era laureato con lode in giurisprudenza nel 1957 all'Università di Pavia. Sposato, con due figlie, è sostenitore della cosiddetta "separazione delle carriere" dei magistrati, collaborò, su invito di Mino Martinazzoli, all’epoca ministro della giustizia e legato a Frigo da profonda amicizia, attivamente alla riforma del Codice di Procedura Penale del 1988. Dal 1998 al 2002 è stato anche Presidente dell'Unione delle Camere Penali Italiane, che l’hanno ricordato con queste parole sul loro sito: “Giuseppe Frigo è stato prima di tutto lo strenuo militante dell’Unione delle Camere Penali Italiane della quale fu Presidente dal 1998 al 2002.
Furono quelli gli anni della battaglia perché i principi del giusto processo fossero scolpiti nella Costituzione Repubblicana. La storia pubblica dell’Avvocato Professore è quella del valentissimo professionista che ha massimamente onorato la toga del difensore, del Maestro di procedura penale che ha prodotto studi sapienti ed attivamente collaborato alla riforma del codice penale di rito accusatorio del 1988, del Giudice della Corte Costituzionale che per molti anni ha rappresentato una delle anime più sensibili in difesa dei principi fondanti del giusto processo”.
Giuseppe è stato un leader storico nel mondo della magistratura italiana, in prima fila nelle tante battaglie ingaggiate nel segno del garantismo; il suo nome è legato anche ad alcune note vicende giudiziarie, come il caso Soffiantini, e l’azione svolta per la Procura di Milano davanti alla Corte costituzionale in due conflitti di attribuzione negli anni di Mani pulite quando venne negata l’autorizzazione a procedere nei confronti di Bettino Craxi e Severino Citaristi. Giuseppe Frigo è stato poi uno dei padri dell’inserimento in Costituzione del principio del giusto processo, della parità tra accusa e difesa.
Con la nascita della facoltà di Giurisprudenza a Brescia, assunse anche il ruolo di docente universitario in diritto penale comparato ed europeo.Il cordoglio dell’intera città di Brescia, che stimava profondamente Giuseppe Frigo, è stato riassunto da un messaggio che il sindaco Del Bono ha postato sulla sua pagina Facebook: “Un grande professionista, un uomo retto, giurista e avvocato di grande spessore, presidente dell’Unione delle Camere Penali italiane e giudice della Corte Costituzionale. La morte dell’avvocato Giuseppe Frigo è una perdita per il mondo dell’avvocatura italiana e per il Paese intero. Mi stringo ai famigliari, certo di rappresentare l’affetto di tutta la città”.
I funerali di Giuseppe Frigo si terranno domani, alle 10.30, nella parrocchiale del Buon Pastore in viale Venezia a Brescia.