La salute dei cittadini prima di tutto
Vertice ieri in Prefettura per fare il punto sull'emergenza coronavirus nel Bresciano
La salute dei cittadini viene prima di tutto. È la linea che guida l'operato della Prefettura di Brescia nella gestione dell'emergenza coronavirus. Prudenza, consapevolezza e spirito di collaborazione sono le parole chiave ribadite dal prefetto Attilio Visconti che ha incontrato, insieme al direttore generale di Ats Brescia, Claudio Sileo e alla vicepresidente della commissione sanità e politiche sociali della Regione Lombardia, Simona Tironi, tutte le istituzioni provinciali e tutti i sindaci dei comuni bresciani. “Incontri necessari – spiega il prefetto – per fornire chiarimenti in merito all'ordinanza emessa dalla Regione domenica 23 che ha valore fino a domenica 1 marzo”. Rimarcando la perfetta sintonia tra Brescia e Milano, il prefetto ha affrontato alcuni specifici punti.
Apertura uffici pubblici. “I servizi pubblici e, a maggior ragione, quelli essenziali vanno effettuati, ma si devono mettere in piedi tutti gli interventi necessari affinchè i lavoratori non siano soggetti a rischio”. Mercati rionali. “L'ordinanza vieta i mercati il sabato e la domenica, ma durante la settimana ci sono mercati che sono aperti e devono rimanere aperti perchè forniscono generi alimentari di cui non si può vietare la vendita. Di conseguenza i sindaci proveranno a disciplinarli, garantendo i beni di prima necessità”. Consigli comunali. “Si devono tenere, senza la presenza del pubblico. Possono essere mandati in streaming”. Rimangono interdette le piscine e le palestre, per la natura stessa delle loro attività, così come la frequentazione dei bar dalle 18 alle 6. Via libera invece all'apertura dei ristoranti e delle pizzerie, luoghi nei quali non c'è rischio di assembramento in quanto le prenotazioni possono essere gestite. “Monitoriamo la situazione di ora in ora. Ho istituito 5 tavoli tematici per affrontare con le diverse categorie problematiche specifiche. Le registreremo tutte e daremo, dove possibile, risposte immediate. Negli altri casi, sottoporremo le richieste alle competenti autorità sanitarie e regionali”. Situazione tranquilla per quanto riguarda gli approvigionamenti di alimentari. “Non è necessario fare la corsa agli acquisti. I rifornimenti sono garantiti e non è prevista alcuna chiusura”.
Nel tardo pomeriggio i casi di coronavirus in Lombardia sommavano a 172. Il 50% viene monitorato in casa tramite l'Ats, il 40% è in osservazione e solo il 10% è in terapia intensiva. Brescia non rientra nella fascia rossa, ma in quella gialla. “Ci troviamo di fronte - prosegue Sileo – ad una situazione molto evolutiva. Abbiamo attivato gli strumenti migliori per far arrivare e circolare le notizie in tempo reale”. Perchè la Lombardia e le regioni del Nord? “Nessuna sorpresa se consideriamo la forte presenza di Cinesi, di aziende e di manager che con la Cina hanno numerosi scambi e rapporti di lavoro e l'elevato numero di turisti che frequenta i nostri luoghi”. Nessuna sorpresa anche per quanto riguarda i numeri. “Stiamo sperimentando una diffusione simile a quella influenzale. Ci sono soggetti con pochi sintomi, o anche asintomatici, che possono essere infettivi e la modalità aerea è quella più facile per la diffusione del virus. L'attenzione è alta perchè a differenza della classica influenza non esiste un vaccino e non possiamo avere dati certi su quante siano le persone infette, che non faranno mai un tampone e che guariranno da sole senza mai sapere di aver avuto il coronavirus”.
Le misure di prevenzione sono state prese di concerto tra Regione e Ministero. “È indubbio che alcune libertà individuali vengono limitate e che si possono avere evidenti disagi per quanto riguarda gli aspetti commerciali. Ma prima viene la salute, poi il commercio e infine l'organizzazione della vita quotidiana”. A Brescia la macchina dei controlli funziona bene. “Utilizziamo il buonsenso – conclude Tironi – seguendo le indicazioni contenute nell'ordinanza. Sospendiamo per una settimana le attività che non ci cambiano la vita. In cambio salvaguardiamo la nostra salute”. Ripercussioni sul piano economico. “L'assessore allo sviluppo economico Alessandro Mattinzoli sta raggruppando tutte le associazioni di categoria per ragionare insieme e prendere le decisioni più adatte per ridurre al minimo i disagi”. Per rispondere alle richieste di informazioni sul coronavirus e sulle misure urgenti per il contenimento del contagio e per evitare di intasare il numero unico di emergenza 112, la Regione ha attivato il numero verde 800894545, mentre per contattare il Ministero della Salute occorre comporre 1500.