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Brescia
di MARIO RICCI 20 set 2018 07:38

La nuova casa del basket bresciano

Si tiene domani l'inaugurazione del PalaLeonessa, frutto della riqualificazione dello storico "ciambellone" dell'Eib che ospitò l'ultima partita di basket il 17 marzo 1991

L’annuncio è stato dato dal sindaco Emilio Del Bono in apertura della presentazione, nel salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia, della Germani Basket, pronta per affrontare dopo il brillante campionato dello scorso anno, una nuova avventura in seria A: da domani Brescia, con l’inaugurazione ufficiale del PalaLeonessa, tornerà ad avere una casa per il basket.

Quella del 21 settembre diventa così una data importante per gli sportivi bresciani e non solo. Dopo una corsa contro il tempo, per lo più causata dal solito farraginoso e complesso iter burocratico tutto all’italiana, il sogno è diventato realtà: dopo 27 anni il nuovo palazzetto torna a spalancare le porte in città. Era il 17 marzo del 1991 quando andò in scena l’ultima partita di basket tra l’allora Telemarket Brescia e Desio.

Per i più nostalgici è il Ciambellone o il Pala Eib che – costruito negli anni ’60 dall’Associazione industriali bresciana per ospitare esposizioni fieristiche –  ospitò, fra gli altri, i concerti di Gianni Morandi (1968), Pink Floid (1971) e Vasco Rossi (1982); per il presente e le generazioni future si chiamerà semplicemete PalaLeonessa. Nome che più che mai idenfica la voglia di sport in una città per troppo tempo abbandonata dal punto di vista dell’impiantistica.

In duemila lo scorso 18 maggio sono accorsi a vedere le fasi finali della ristrutturazione. In quell’occasione, per mezza giornata, si fermarono i cantieri e chiunque ha potuto sbirciare lo stato dei lavori. Mossa, dai più, considerata un efficace spot elettorale in vista delle elezioni poi vinte dalla Amministrazione uscente che – di contro – ha giustificato il gesto come un “voler rendere omaggio al progettista e architetto Eliseo Papa e al cestista Marco Solfrini” scomparsi a cavallo tra la fine del 2017 e l’inizio di quest’anno. Sarà la casa del basket, ospitando tutte le gare casalinghe di campionato e gli impegni europei, ma non solo: è stato concepito per organizzare concerti, iniziative culturali e – in caso di sisma – dare riparo alla popolazione. Proprio l’arrivo in ritardo delle corrette certificazioni antisismiche e del definitivo stato di agibilità hanno fatto slittare il taglio del nastro, previsto inizialmente per la seconda metà di giugno.

Costato 9 milioni e mezzo di euro, l’impianto di via Caprera (che verrà gestito dalla società comunale San Filippo Spa) ha la forma di un canestro rovesciato che potrà contenere 5.186 posti a sedere. Dopo una prima fase di rimozione dei segni del tempo e di tutto ciò che il tempo ha deteriorate, l’intera struttura è stata rimessa in forma con l’inserimento di rivestimenti e vetrate perimetrali, recuperando il possibile e limitando gli smaltimenti. Caratteristiche dell’edificio sono il mantenimento della tensostruttura di copertura del palazzetto e l’inserimento di una struttura reticolare esterna in tubi di acciaio a maglie romboidali che avvolge il nucleo esistente senza mascherarne forme e profili.

L’inaugurazione di domani farà da apripista al primo appuntamento sportivo che si protrarrà fino al giorno successive; ossia la terza edizione del Trofeo Roberto Ferrari organizzato dalla Germani Brescia e che coinvolgerà Openjobmetis Varese, Victoria Libertas Pesaroe i polacchi dello Stelmet Enea Zielona Gora. Ma il clou sarà quello in programma sabato 29 e domenica 30 in occasione delle semifinali e finale di Supercoppa italiana. Unica nota stonata, la grana parcheggi scoppiata negli ultimi giorni, quasi a ricordare come non ci sia pace per questo impianto. Dopo aver individuate 1700 posti nell’area antistante la Fiera, a far discutere sono le tariffe relative alla sosta considerate spropositate e rese necessarie per far fronte alle spese di sistemazione. Al Comune spetterà gestire questa nuova patata bollente.

MARIO RICCI 20 set 2018 07:38