La fraternità interreligiosa passa dal castello
Domenica scorsa, nell’ambito delle iniziative del “Patto bresciano di fraternità interreligiosa”, si è svolta come lo scorso anno una visita della città di Brescia per conoscerne e condividerne la storia e la cultura.
"Quest’anno - sottolineano gli organizzatori - si è scelto il castello di Brescia. Più di 40 persone tra Sik, musulmani e cristiani hanno camminato insieme in fraternità e amicizia. Ci si è ritrovati presso il convento dei saveriani e dopo aver pregato insieme per la pace si è letto il discorso di Martin Luther King di cui ricorre il 59° anniversario, Significativo constatare quanta strada si è fatta sulla via della fratellanza ma anche una presa d’atto di quanto lavoro ci sia da fare per un mondo più unito pur nelle varie diversità di culture e religioni che non ostacolano ma anzi sono di sprone per riconoscersi fratelli e sorelle. Anche il camminare insieme ci ha ricordato come nelle nostre religioni il pellegrinaggio sia esperienza di conversione. La visita al castello ci ha fatto scoprire attraverso le sue pietre la storia della città: dalle sue mitiche origini quando le prime popolazioni si stanziarono proprio sul colle, passando per i Galli Cenomani, i Romani, i Visconti, i Veneziani e infine gli Austriaci. Ognuno, nei secoli, ha posizionato una pietra che racconta di scelte religiose, politiche, difensive per quella struttura posta in alto così che tutti la vedessero. La visita, in esterno, ha permesso di ammirare il mastio trecentesco voluto dai Visconti, i bastioni eretti dai veneziani ancora provati dal sacco di Brescia imposto da Gaston de Foix, fino a raggiungere le torri dei Prigionieri, Coltrina e dei Francesi e ritrovando quelle testimonianze novecentesche apportate nel tentativo di restituire la fortezza ai bresciani, togliendole una volta per tutte quell’immagine belligerante. Da anni questo luogo, riconsegnato alla città, si ridisegna così in tempo di pace. Chissà cosa ci riserva per il futuro questo luogo che forse più di ogni altro è capace di raccontare la storia di Brescia".