La demenza non cancella la vita
Martedì 30 maggio alle ore 18, nella Residenza Vittoria di via Calatafimi 1 a Brescia, avrà luogo il terzo degli incontri che fino a dicembre arricchiranno il progetto Brescia che cura.
La mostra, organizzata da Korian Residenza Vittoria con il coinvolgimento di AiutiAMO Brescia, Croce Bianca, Fondazione della Comunità bresciana, Fondazione Negri, Giornale di Brescia, Gruppo Foppa, MAMIVOiCE, ha come filo conduttore il binomio di cura e cultura: non a caso la mostra fa parte delle iniziative di Brescia Bergamo Capitali della cultura e approfondisce quelli che sono stati i luoghi della cura e le persone che si sono dedicate alla cura degli altri nella nostra città. A completare la mostra una serie di incontri dedicati al concetto di cura.
Il terzo appuntamento è dedicato alla presentazione del nuovo libro del professor Marco Trabucchi, "Aiutami a ricordare - La demenza non cancella la vita. Come meglio comprendere la malattia e assistere chi soffre".
Marco Trabucchi, già professore ordinario di Neuropsicofarmacologia all’Università di Roma “Tor Vergata”, specialista in psichiatria, direttore scientifico del Gruppo di Ricerca Geriatrica di Brescia, presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria, Consigliere della SIGG (Società Italiana di Gerontologia e Geriatria), in questo ultimo libro parla di demenza, che è una malattia del nostro tempo, colpisce prevalentemente gli anziani ma non solo loro. I disturbi sono molteplici: perdita di memoria, deterioramento delle funzioni cognitive – dal linguaggio alla capacità di prendere decisioni –, variazioni di umore, comportamenti anomali…
Ma è possibile prevenire la demenza? Ed è possibile curarla? Marco Trabucchi ricostruisce la storia naturale della malattia, dai primi sintomi alle fasi terminali, e spiega come sia importante giungere – attraverso i giusti esami – a una diagnosi precoce. Oggi la demenza è una delle principali cause di disabilità e dipendenza – in particolare nell’età avanzata – per questo l’assistenza a casa e nelle strutture predisposte è fondamentale, così come prendersi cura di chi accudisce, in attesa che la ricerca scientifica riesca in futuro a prevenirla e curarla.
L’incontro è aperto a tutta la cittadinanza.
