La Cattolica e il patto educativo globale
Esperti internazionali a confronto da questa sulle sfide educative per la cooperazione internazionale bel nuovo campus di via della Garzetta 48
L’impegno verso l’educazione delle giovani generazioni è da sempre prioritario per l’Università Cattolica. Oltre alla Cattedra Unesco in “Education for Human Development and Solidarity Among Peoples”, un anno fa è stato creato l’Osservatorio per l’educazione e la cooperazione internazionale, che si propone di favorire la collaborazione tra università, centri di ricerca e organismi internazionali per promuovere studi, ricerche, attività formative e pubblicazioni sull’educazione e la cooperazione internazionale, sviluppando nuovi strumenti di analisi e di indagine che consentano la fondazione di una pedagogia della cooperazione internazionale basata sull’etica della responsabilità e sul principio di solidarietà, alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa.
Papa Francesco col suo magistero ha più volte affermato per cambiare il mondo bisogna cambiare l’educazione, invito che viene ripreso e approfondito da esperti e studiosi internazionali che prendono parte alla giornata di studio “Le sfide educative per la cooperazione internazionale”, che prende il via alle 9.30 nel nuovo campus dell’Università Cattolica in va della Garzetta. “È necessario ricostruire un patto tra le generazioni, tra le istituzioni ma soprattutto fra gli stati, le organizzazioni interessate - afferma Domenico Simeone, direttore della Cattedra Unesco della Cattolica e del nuovo Osservatorio -. Convinti che l’educazione possa favorire un incontro autentico fra culture diverse e permettere la conoscenza reciproca”.
I lavori saranno introdotti dal rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli, dal Segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica mons. Vincenzo Zani, che fortemente ha voluto promuovere questo convegno, dal vescovo di Brescia mons. Pierantonio Tremolada e dal delegato del rettore alle Strategie di sviluppo della sede di Brescia Mario Taccolini.
Si entrerà, poi, nel vivo del tema con la relazione di Riccardo Redaelli, ordinario di Geopolitica e Storia e istituzioni dell’Asia, che suggerirà una “bussola” geopolitica per leggere i mutamenti del sistema internazionale. Subito dopo, Pietro Sebastiani, ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, spiegherà come l’Enciclica Laudato Sii e l’Agenda 2030 possano essere l’antidoto alla crisi del multilateralismo. I lavori del mattino termineranno con l’intervento del preside di Scienze politiche Guido Merzoni che analizzerà il tema delle trasformazioni economiche e sociali, mentre Mario Molteni, Ceo di “E4Impact Foundation”, spin-off dell'Università Cattolica, racconterà i progetti di formazione che realizza in Africa per lo sviluppo di “Impact Entrepreneurs”, cioè di nuovi imprenditori locali a forte impatto sociale. Attualmente la Fondazione è operativa in 17 Paesi africani.
Nel pomeriggio, a partire dalle 14.30, si alterneranno nella nuova sede esperti internazionali quali Léonce Bekemans, Cattedra Jean Monnet ad personam - President "Europahuis Ryckevelde e Martinien Bosokpale Dumana, Université Catholiquedu Congo, Kinshasa, mentre il delegato alla ricerca Pier Sandro Cocconcelli presenterà la rete “Sacru”.
Il convegno si concluderà alle 17 con una tavola rotonda che avrà per tema “Nuove prospettive per la cooperazione internazionale” a cui prenderanno parte, coordinati da Antonella Sciarrone Alibrandi, Prorettore vicario dell’Università Cattolica,mons. Guy-Réal Thivierge, della Fondazione Gravissimum Educationis, Giuseppe Bertoni,
Wael Farouq e Rita Locatelli, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore
Sarà anche l’occasione per presentare il volume “La casa della Pace- Un progetto educativo in divenire”, edito da Vita e Pensiero, nel quale si presenta l’esperienza emblematica di Maison de Paix, un progetto di cooperazione internazionale promosso dall’Associazione Sfera dal movimento dei Focolari, dalla Congregazione delle suore Angeline, in collaborazione con la Cattedra Unesco della Cattolica. Il volume sarà dedicato a Luca Attanasio, l’ambasciatore d’Italia deceduto durante un attentato nella Repubblica Democratica del Congo.