L'importanza dei primi mille giorni
Martedì 25 ottobre una tavola rotonda promossa dall'Università di Brescia, in collaborazione con la sede bresciana della Cattolica e la Fondazione Giovanni Lorenzini (Milano-Houston) sulla salute pre-concezionale dei futuri genitori e sulle primissime fasi di sviluppo dell’individuo
Nove mesi di gravidanza, più i primi due anni di vita: in tutto, sono all’incirca mille giorni, importantissimi non solo per lo sviluppo del bambino, ma anche per la salute di tutta la vita. Si focalizza sulla salute pre-concezionale dei futuri genitori e sulle primissime fasi di sviluppo dell’individuo, nelle quali la prevenzione delle patologie è più efficace, il progetto "primi1000giorni" dell’Università degli Studi di Brescia Health&Wealth, finalizzato alla prevenzione e alla predizione delle malattie croniche, al mantenimento del benessere psicofisico e al miglioramento della qualità della vita dell’individuo attraverso un approccio sostenibile.
Un progetto pionieristico e all'avanguardia, inserito nell’ambito del programma di sistema territoriale Bresciapiù, che sarà presentato in anteprima martedì 25 ottobre, alle 17, presso la Sala Conferenze Ubi Banca “Corrado Faissola” in piazza Mons. Almici 11.
Alla tavola rotonda, organizzata dall’Ateneo bresciano in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore (sede di Brescia) e la Fondazione Giovanni Lorenzini (Milano-Houston), prenderanno parte il presidente Aib Marco Bonometti; il direttore della Neuropsichiatria Infantile - Università degli Studi di Brescia e Asst Spedali Civili di Brescia, Elisa Fazzi; il direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Ranieri Guerra; il rettore dell’Università degli Studi di Brescia, Sergio Pecorelli e il Direttore dell’Istituto per la Salute del Bambino e dell’Adolescenza – Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e coordinatore del Comitato scientifico della Fondazione Lorenzini, Alberto G. Ugazio. La tavola rotonda sarà condotta da Alessandro Cecchi Paone.
Il progetto "primi1000giorni", frutto di conoscenze e tecnologie d’avanguardia nel campo della medicina molecolare, parte dalla convincente evidenza che gli stimoli endogeni ed esogeni che intervengono durante lo sviluppo iniziale della persona possano aprire la strada alla comprensione delle malattie croniche non trasmissibili (cardio-cerebro-vascolari, metaboliche, tumorali ...), a partire dalla messa in campo di una serie di interventi preventivi sugli stili di vita della popolazione.