L'immigrazione vista dai ragazzi
Domani al teatro dell'oratorio di Fiumicello in città lo spettacolo "Immigrazione e integrazione" creato dagli studenti della scuola media "Romanino". L'opera rientra in un progetto sviluppato in collaborazione con Comune e Consiglio dei ministri
Domani, alle 9.30 nel teatro dell'oratorio di Fiumicello, in via Luciano Manara 23 a Brescia, va in scena l'opera teatrale "Immigrazione e integrazione", creata e interpretata dai ragazzi delle classi seconde della scuola media "G. Romanino" di Fiumicello, sotto la direzione dell'attrice Chiara Cervati. In questo lavoro, della durata approssimativa di un'ora, gli studenti mostreranno la loro personale visione riguardo all’immigrazione e all'integrazione nella loro quotidianità.
L'opera rientra in un percorso formativo che questi 50 giovani stanno seguendo dall'anno scorso con l'artista Jupiterfab e con i suoi collaboratori come parte del progetto "Immigrazione e Integrazione" (www.immigrazioneintegrazione.com), in collaborazione con il Comune di Brescia e con il Consiglio dei Ministri Italiano.
Immigrazione e Integrazione sono due parole ormai comuni e profondamente entrate nel nostro vivere quotidiano. Sono parole che sentiamo e utilizziamo spesso. Ma quanto da vicino ci riguardano veramente? Siamo in grado di comprenderne a pieno il significato, la complessità e la varietà degli eventi che questi due termini raccontano? Parlare d’immigrazione e integrazione significa parlare di persone, di viaggi, di storie e, perché no, anche di cliché.
Con i cinquanta ragazzi delle seconde medie della scuola Romanino di Fiumicello, come parte di un percorso che iniziato l’anno scorso e che finirà l’anno prossimo, l’associazione Jupiterfab si è interrogata sul significato di questi termini e su cosa essi rappresentano in termini di esperienze, di storie e di sensazioni. Il risultato è uno spettacolo teatrale fatto di recitazione e balli che cerca di affrontare questa riflessione e di dipingere un quadro non tanto di quale sia la realtà che ci circonda ma più di quali siano i sentimenti e le immagini evocate in questi ragazzi, quasi tutti nati in Italia ma in gran parte con genitori di origine straniera, parlando di immigrazione e integrazione.
I Paesi e le culture da cui provengono sono variegati, dall’India al Marocco passando per l’Est Europa, la Cina e il Senegal. L’opera è anche il riassunto di tutta questa ricchezza culturale, etnica e religiosa, all’interno della realtà di Brescia, città in cui i ragazzi vivono e sono cresciuti. Ogni scena, ogni singola parola in questo spettacolo è frutto delle improvvisazioni che gli studenti hanno realizzato in sede di laboratorio durante l’anno scolastico 2018-2019, insieme con la professoressa, attrice e coreografa Chiara Cervati. Hanno a che fare con ciò che essi sentono, con ciò che provano, con ciò che hanno sentito raccontare, con ciò che sanno o non sanno riguardo all’immigrazione e all’integrazione. Non offrono soluzioni ma ci regalano la loro visione del mondo.
Quest’opera è parte del progetto “Immigrazione e Integrazione”, diretto e curato dall’Associazione Jupiterfab, inserita nel progetto madre “Oltre la strada”. Brescia Mobilità ha donato 150 biglietti dell’autobus per consentire ai ragazzi delle scuole medie che assisteranno allo spettacolo, provenienti da cinque diversi istituti cittadini, di raggiungere il teatro senza spese per gli spostamenti.