L'immigrazione nel Bresciano nel 2018/19
Presentato nei giorni scorsi in Cattolica il Cirmib MigraReport 2019, lo studio realizzato dal Centro di Iniziative e Ricerche sulle Migrazioni di Brescia dell’Ateneo di via Trieste
È stato presentato nei giorni scorsi in Cattolica il Cirmib MigraReport 2019, lo studio realizzato dal Centro di Iniziative e Ricerche sulle Migrazioni di Brescia dell’Ateneo di via Trieste sull’immigrazione nel territorio della provincia.
Il quadro statistico che emerge dalla nuova edizione dello studio (relativo all’anno 2018/2019) presenta un’inversione di tendenza: con 157.463 residenti stranieri (pari ad una incidenza del 12,4%), per la prima volta dopo 6 anni la provincia di Brescia assiste ad un incremento, seppur modesto, di popolazione non autoctona. Fra i motivi, la maggiore stabilità occupazionale, le molteplici azioni pro-immigrati, svolte negli anni, e la capacità del territorio di farsi carico di bisogni hanno permesso alla popolazione immigrata di radicarsi maggiormente e di superare i momenti più difficili.
A Brescia l’incidenza degli stranieri sulla popolazione complessiva (rimasta invariata dallo scorso anno) supera quella lombarda (11,7%) e italiana (8,7%) e in Lombardia la provincia di Brescia è scivolata di una posizione: da seconda è diventata terza, dopo Milano (14,5%) e Mantova (12,9%).
Le cittadinanze più rappresentate nel bresciano sono Romania (con il 16,2% del totale), Albania (11,6%) e India (8,8%), seguite da: Marocco, Pakistan e Ucraina. Albania e Marocco presentano cali regolari, trattandosi di nazionalità assai stabili sul territorio e con maggior numero di acquisizioni di cittadinanza. Rispetto all’andamento nazionale, Brescia continua a caratterizzarsi per la forte presenza di cittadini di India e Pakistan.
Nel 2018 i permessi di soggiorno rilasciati si sono mantenuti pressoché stabili (+0,1%). Restano ai primi posti i motivi famigliari (58% del totale) ed i motivi di lavoro (38%), mentre i permessi per motivi umanitari (asilo e protezione umanitaria) sono solo il 2% del totale. Il tasso di dinieghi dei permessi per motivi umanitari a Brescia è più alto della media italiana (58%).
Le effettive acquisizioni di cittadinanza nel 2018 hanno avuto un incremento del 32% rispetto al 2017. Le prime tre nazionalità di provenienza (che contano per circa la metà di tutti i giuramenti effettuati nel 2018) sono albanese, indiana e marocchina. La provenienza dal Pakistan, che è la quarta per numerosità, è più diffusa tra le naturalizzazioni per matrimonio (il 9,3% del totale) e meno diffusa tra quelle per anzianità di residenza (2,5% del totale).
Lo studio del Cirmib fa anche il punto su alcuni indicatori economici. Incrociando i dati della Camera di Commercio con quelli dell’Istat e della Banca d’Italia il centro di ricerca dell’Università cattolica continuano mette in evidenza un miglioramento sul fronte dell’occupazione dei cittadini immigrati: a fine 2018 erano circa 7.000 in più rispetto all’anno, con un tasso di disoccupazione si attesta a 5,2%, ben 1 punto percentuale in meno del 2017. Si tratta di un dato che è inferiore a quello lombardo (6,0%) e a quello dell’intera area Nord-Ovest (7,0%).
Per i lavoratori stranieri, il numero totale dei rapporti di lavoro avviati è aumentato moderatamente dal 2017 al 2018 (+6,6%), mentre le cessazioni sono aumentate in maniera più significativa (+18%). Si registra comunque un saldo positivo tra avviamenti e cessazioni di contratti di lavoro.
Nel settore domestico i contratti agli stranieri coprono il 77% di quelli avviati. Nel lavoro domestico le nazionalità più rappresentate sono: ucraina (24,5%), romena (21,2%) e moldava (11,3%). Nel settore agricolo i contratti stipulati agli stranieri coprono il 60% dei contratti avviati e le nazionalità più rappresentate sono: romena (37,1%), indiana (26,4%) e pakistana (5,7%). Il mercato del lavoro nelle costruzioni è coperto per il 42% da stranieri, che sono soprattutto romeni (20%), albanesi (19,7%) e kosovari (14%). Mentre nel mercato del lavoro nei settori della logistica/servizi alle imprese, i contratti stipulati agli stranieri sono il 40% sul totale dei contratti avviati e sono equamente distribuiti tra le seguenti cittadinanze: Romania, Pakistan, India, Senegal e Marocco
La dinamicità delle imprese è sempre elevata: a Brescia il 17% dei titolari di imprese sono stranieri e di questi l’84% sono di origine extra-comunitaria; ma, rispetto agli anni precedenti, il numero di imprenditori stranieri ha subito un modesto rallentamento, passando dai 9.924 del 2017 ai 9.782 del 2018 (-1,4%).
Nell’ambito dell’integrazione scolastico-formativa si assiste ad un trend di stabilità piuttosto che di crescita: nell’anno scolastico 2017/18 gli studenti stranieri nel complesso di tutte le scuole statali e non statali della provincia di Brescia sono stati 32.950, pari al 17,8% degli studenti, con un lieve incremento dello 0,1% sull’anno scolastico precedente. Aumentano gli stranieri nella secondaria di primo grado (scuola media) con 354 allievi in più (+0.8%). Il 69,8% degli studenti stranieri in provincia di Brescia è nato in Italia, con un aumento di 2,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente (valori superiori sia alla media regionale del 67%, sia alla media nazionale del 63,1%): Brescia si configura dunque come un’area a forte ricambio demografico che vede nell’avanzare delle seconde generazioni un’anticipazione dei cambiamenti in atto nel Paese.
Nella scuola secondaria di secondo grado l’incidenza è del 11,9%, con poco più di 4 giovani stranieri su 10 che si iscrivono all’Istituto tecnico e poco meno 4 su 10 che si iscrivono ad un Istituto professionale. Tuttavia, rispetto al passato, coloro che si iscrivono ad un liceo sono aumentati, passando dal 18 al 19%.
I dati delle prove Invalsi dell’a.s. 2017/18 evidenziano che in provincia di Brescia, gli studenti nativi ottengono punteggi più brillanti di quelli non nativi in tutti i segmenti scolastici e in entrambe le prove di Italiano e Matematica. Ma le seconde generazioni in ogni prova riescono meglio delle prime generazioni. Nelle prove di Inglese, invece, i risultati degli studenti non nativi sono già equiparabili a quelli dei nativi. Gli allievi più svantaggiati nelle performance sono gli stranieri nati all’estero, ma anche, soprattutto, coloro che hanno un basso livello socio-economico della famiglia di origine.
Aumentano gli immatricolati e iscritti all’università che hanno nazionalità straniera, un trend che si registra in tutto il Paese e anche a Brescia. Nei due atenei bresciani, durante l’a.a. 2017/18 si è avuto un incremento di stranieri iscritti (+5,1%), arrivando ad incidere sulla popolazione universitaria per il 6,8%. Grazie ad un’offerta sempre più articolata, in 15 anni gli stranieri nei due atenei di Brescia sono aumentati del 209%, a fronte di un aumento degli italiani del 60%. Molti di questi studenti stranieri sono però il frutto di un preciso investimento culturale fatto nel nostro Paese: l’81,4% degli immatricolati a Brescia nel 2017/18 aveva una maturità acquisita in Italia.