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Brescia
di REDAZIONE 05 lug 2018 14:46

Italia, ripensaci. Brescia c'è

Nei prossimi giorni a Roma verranno consegnate le adesioni a "Italia Ripensaci", la campagna per chiedere che il Paese aderisca al Trattato per la proibizione delle armi nucleari. Presentati i risultati della campagna bresciana: sono state firmate 7218 cartoline, alle quali si aggiungono le delibere comunali di 42 comuni della provincia, le adesioni di 71 tra associazioni, enti e parrocchie

Nei prossimi giorni a Roma verranno consegnate le adesioni a "Italia Ripensaci", la campagna per chiedere che il nostro paese aderisca al Trattato per la proibizione delle armi nucleari. Oggi sono stati i presentati i risultati bresciani della campagna: sono state firmate 7218 cartoline, alle quali si aggiungono le delibere comunali di 42 comuni della provincia, le adesioni di 71 tra associazioni, circoli Acli, enti e parrocchie.

Promossa dalla Rete Italiana per il Disarmo e da Senzatomica, la Campagna “Italia, ripensaci” è nata a ottobre 2016, in occasione del voto nel Primo Comitato dell’Assemblea Generale dell’Onu sulla risoluzione che chiedeva all’Assemblea Generale di approvare una conferenza di Stati per adottare uno strumento giuridicamente vincolante che prevedesse la messa al bando e lo smantellamento delle armi nucleari. L’Italia votò contro. Era il 27 ottobre 2016.

Tante cose sono successe dopo, compresa l'assegnazione del Premio Nobel per la Pace 2017 alla International Campaign to Abolish Nuclear Weapons. Sono quasi 500 i gruppi e le associazioni in tutto il mondo che collaborano alla Campagna. Nell’assegnazione del Nobel l’Istituto norvegese ha voluto riconoscere il ruolo delle organizzazioni della società civile, forse anche rilanciare l’incipit della Carta delle Nazioni Unite, “Noi, Popoli della Nazioni Unite …”. E di certo si è voluto ritornare alla prima risoluzione approvata in Assemblea Generale a Londra il 24 gennaio 1946, in cui ci si impegnava ad eliminare le armi di distruzione di massa.

Il 7 luglio 2017, l’Assemblea dell’Onu a New York ha approvato con 122 voti il Trattato per l’Abolizione della Armi Nucleari, un Trattato, ratificato anche dalla Santa Sede, che può davvero trasformare il mondo e renderlo più umano e sicuro. L’obiettivo è che l’Italia ratifichi il Trattato per l’abolizione delle armi nucleari approvato in sede ONU il 7 luglio 2017. Alcuni elementi hanno portato 122 Paesi all’approvazione: una maggiore attenzione alle devastanti conseguenze umanitarie dell’uso di armi nucleare rimettendo la persona, ogni persona, al centro; il desiderio di reintrodurre un elemento di democrazia sulle strategie militari e di guerra, anche difensiva oltre che di costruzione della sicurezza sociale; la scelta di introdurre una nuova normativa che definisca le armi nucleari non come strumento di potenza ma come vergogna per l’umanità.


REDAZIONE 05 lug 2018 14:46