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Brescia
19 apr 2023 07:51

#ioaccolgo in piazza contro il decreto Cutro

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L'opposizione alla conversione in legge del decreto adottato il 26 febbraio come risposta del Governo alle stragi nel Mediterraneo vede in anche associazioni, gruppi e movimenti bresciani aderenti alla campagna nata nel 2019 per dare una risposta forte e unitaria alle politiche sempre più restrittive adottate dal Governo e dal Parlamento italiani nei confronti dei richiedenti asilo e dei migranti

Anche gruppi associazioni e movimenti aderenti al comitato territoriale di Brescia di #ioaccolgo, la campagna nata nel 2019 per dare una risposta forte e unitaria alle politiche sempre più restrittive adottate dal Governo e dal Parlamento italiani nei confronti dei richiedenti asilo e dei migranti hanno aderito alla mobilitazione nazionale contro la conversione in legge del Decreto Cutro adottato dal governo Meloni dopo la tragedia delle scorse settimane sulle coste del paese calabrese. In queste ore, infatti, la trasformazione è al vaglio del Parlamento. Nel loro appello gli aderenti alla mobilitazione nazionale esprimono grande preoccupazione e contrarietà ai contenuti del Ddl 591/2023, meglio conosciuto come “Decreto Cutro”, varato all’indomani del naufragio del 26 febbraio scorso come risposta del Governo alle stragi nel Mediterraneo. “Il decreto – si legge nell’appello - non affronta in alcun modo le vere cause che in questi anni hanno portato alla morte in mare di migliaia di persone. Al contrario, prevede condizioni peggiorative della condizione giuridica degli stranieri che arrivano in Italia, con il sicuro effetto di aumentare situazioni di irregolarità ed esclusione anche di chi è già da tempo sul territorio nazionale.

Le oltre 70 realtà che hanno sottoscritto l’appello contestano i provvedimenti “che mirano a smantellare la protezione speciale a tutela della vita privata e familiare dello straniero, che aveva in parte attutito i disastrosi effetti dell’abolizione della protezione umanitaria, a potenziare la rete dei Centri per il Rimpatrio, a ostacolare il diritto al ricorso dei richiedenti asilo che ottengono un diniego”.

“Com’è possibile -si domandano - sostenere che queste misure preverranno il traffico di esseri umani? Si tratta invece, con tutta evidenza, di interventi che renderanno sempre più difficile il soggiorno regolare e una positiva integrazione in Italia e che contribuiranno alla criminalizzazione delle persone migranti, a detrimento non solo loro, ma dell’intera collettività”.

I sottoscrittori dell’appello rifiutano, così, la contrapposizione tra migranti regolari e irregolari che emerge dalla scelta di inserire nel testo contestato provvedimenti inerenti al Decreto Flussi, senza rafforzare il sistema di asilo. “Se da tempo – si legge ancora nel testo diffuso - chiediamo a gran voce l'allargamento dei canali legali di ingresso, sappiamo bene che non possono essere queste misure a rispondere al bisogno di protezione internazionale. E chi in questi venti anni ha provato ad assumere in regola dei lavoratori stranieri sa che le misure previste sono del tutto insufficienti, perché l’unica possibilità per favorire incontro tra domanda e offerta di lavoro regolare sta nel scardinare del tutto il meccanismo previsto dalla Bossi Fini”.

Per questo chiedono di invertire velocemente la rotta e promuovere politiche eque ed efficaci sull’immigrazione e sul diritto di asilo. “Partendo dall’opposizione a queste norme – è un altro passaggio dell’appello - in un percorso che chiede ingressi legali, corridoi umanitari, garanzia dell’accesso alla procedura di asilo e  all’accoglienza, abbandono delle politiche di esternalizzazione e dei loro scellerati risultati, come l’accordo con la Libia, salvaguardia delle vite in mare. Chiediamo al Parlamento di bocciare questo provvedimento, e al Governo di modificare radicalmente gli interventi messi in atto e quelli recentemente annunciati, del tutto inadatti a gestire una crisi nel Mediterraneo destinata a peggiorare senza provvedimenti adeguati della comunità internazionale”.

A sostegno dell’appello i firmatati dello stesso hanno annunciato che oggi scenderanno in piazza il prossimo 18 aprile, in contemporanea all’arrivo al Senato del Decreto Cutro per esprimere il dissenso, ribadire le proposte messe sul tavolo e chiedere un immediato cambiamento di rotta nelle scelte che riguardano l’immigrazione e il diritto d’asilo.

19 apr 2023 07:51