Inclusione e partecipazione: i nuovi bresciani
“Vogliamo dare voce a tutti i cittadini bresciani, agli italiani, agli immigrati e a quelli con background migratori, promuovendo la vera inclusione sociale e la partecipazione”. Così Iyas Ashkar, nato in Palestina e residente a Brescia da oltre 20 anni, e Raisa Labaran, nata in città da genitori africani, candidati nella civica Castelletti sindaco, spiegano le ragioni che li hanno spinti a scendere in campo per le elezioni amministrative del 14 e 15 maggio.
“In questi dieci anni di amministrazione Del Bono, con vicesindaco Laura Castelletti”, continuano, “sono state portate avanti buone prassi e progettualità atte a garantire l’inclusione dei cittadini di origine straniera. Indubbiamente c’è ancora del lavoro da fare, ma questa è la base di partenza ottimale per la costruzione di una Brescia sempre più inclusiva e attenta”.
“Non crediamo”, spiegano i due, “nell’approccio politico della corsia preferenziale per determinate categorie di cittadini. I bresciani, che siano autoctoni o nati altrove, hanno sfide e difficoltà comuni, che indubbiamente si declinano a volte in modalità differenti, ma restano simili nella sostanza. Ciò che vorremmo promuovere è la presenza di pari opportunità per tutti. Dall’analisi che abbiamo fatto, ma soprattutto grazie all’esperienza diretta di cui siamo portatori e che viviamo tutti i giorni, c’è sempre più necessità di creare dei progetti intersezionali che vedano le persone con background migratori incluse e non escluse, perché questo è fondamentale per poter rendere i cittadini più partecipi alla vita della comunità. Più partecipazione”, sottolineano, “vuol dire avere persone che si sentono parte attiva di un territorio, che decidono di contribuire non solo economicamente, ma anche socialmente alla città. Tutto questo permette anche di garantire sicurezza, che non è solo repressione e contenimento, ma anche e soprattutto valorizzazione della persona, dalla cultura e della formazione”.
Secondo i candidati “inclusione vuol dire anche garantire il rispetto e non l’appiattimento delle proprie differenze culturali, che si devono intersecare con quelle della storia e cultura italiane, al fine di creare una società dove ognuno riesca a rispecchiarsi e identificarsi. La nostra lista persegue una visione di partecipazione attiva, che coincide con quella di Laura Castelletti, che non vede, a differenza di altri, le persone immigrate o con background migratorio presenti all’interno del Comune solo in consulte speciali o come consiglieri aggiunti, sempre ad occuparsi di politiche migratorie o di stranieri. Ognuno deve essere valorizzato per le proprie competenze e non per i connotati fisici o perché appartiene a determinate comunità che hanno un elevato numero di potenziali votanti. Questo tipo di approccio politico non è risolutivo, ma anzi fonte di marginalizzazione e ghettizzazione. Dobbiamo continuare sulla strada intrapresa in questi dieci anni e creare co progettualità con gli enti del terzo settore, con le associazioni di volontariato, con le agenzie educative. Fondamentale è perseverare nell’investire sui Punti comunità, sui Consigli di quartieri, sulle scuole, che sono i primi recettori dei bisogni e delle esigenze dei cittadini”.
“Il tasso di abbandono scolastico”, puntualizzano i candidati, “è sempre più in crescita all’interno della nostra città e ciò riguarda anche i giovani con background migratorio, che non sempre hanno gli strumenti per poter consolidare e gestire il proprio processo identitario o lo stesso accesso alle opportunità offerte dai servizi”.
“Smettiamola di parlare dei cittadini stranieri”, concludono i due candidati, “e iniziamo a parlare con loro. Perché è comunicando e cercando di comprendere le istanze di tutti che si possono affrontare i problemi della città”.