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Brescia
di REDAZIONE 23 lug 2019 08:03

Incidenti sul lavoro: è un'estate nera

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Negli ultimi giorni altri due gravi incidenti, uno mortale alla Dolomite Franchi di Marone e l'altro, con la vittima ricoverata in prognosi riservata agli Spedali Civili, a Borgosatollo. Le prese di posizione dei sindacati

Sta delineandosi come un’estate tragica quella bresciana per quanto riguarda gli incidenti mortali e gli infortuni sul lavoro. Nel volgere di una sola settimana, infatti, il già triste bilancio si è fatto ancora più pesante. Due gli incidenti che si sono registrati nelle ultime ore nel Bresicano. Il 20 luglio scorso un operaio di 61 anni, Amos Turla, residente a Montisola, è stato schiacciato tra i carrelli che trasportano i materiali dai forni al magazzino alla ditta Dolomite Franchi di Marone: l’incidente si è verificato in un’area dell’impianto pericolosa dove non è previsto l’intervento di alcun dipendente perché a muovere i carrelli è un sistema computerizzato.

Appena si è diffusa la notizia le organizzazioni sindacali hanno proclamato lo sciopero e indetto l’assemblea per la giornata di ieri per riaffermare la necessità di un impegno sempre vigile in tema di salute e sicurezza sul lavoro. Si è trattato di una grande manifestazione di solidarietà e di affetto verso i familiari della vittima. Su proposta delle Rsu i lavoratori hanno deciso di destinare l’equivalente di 5 ore di lavoro ciascuno ad una sottoscrizione che vuole dare concretezza ai sentimenti di vicinanza e di sostegno verso la famiglia del compagno di lavoro.

“Di fronte ad una nostra specifica richiesta – conclude la leader della Filca Cisl provinciale – l’azienda si è detta disponibile, compatibilmente con le esigenze produttive, a favorire la partecipazione dei lavoratori ai funerali di Amos Turla.

“Nessuno spazio a qualsiasi forma di strumentalizzazione – ha spiegato Sara Piazza, segretario provinciale della Filca Cisl al termine dell’assemblea – ma la ferma volontà di riprendere il filo necessario a tessere una vera, ampia e condivisa cultura della sicurezza. Alla Dolomite Franchi erano 43 anni che non succedeva un infortunio mortale: segno di un percorso davvero importante in tema di salvaguardia della salute e della vita sul posto di lavoro. Sulle cause della tragedia di sabato ci sono indagini in corso e da lì arriveranno le risposte alle domande che tutti ci facciamo; nel frattempo non possiamo che ripartire dall’appello alla responsabilità personale di ognuno di noi per il lavoro sicuro”.

E mentre a Marone si discuteva alla Dolomite Franchi, a Borgosatollo un operaio impegnato nella ristrutturazione di un’azienda restava vittima del cedimento del tetto in vetroresina su cui stava lavorando. L’uomo è precipitato da un’altezza di 10 metri riportando diversi traumi. Prontamente soccorso è stato ricoverato agli Spedali civili di Brescia in prognosi riservata.

Parole di condanna per questo ennesimo incidente sono arrivate da tutte le organizzazioni sindacali.  Mario Bailo, segretario provinciale della Uil ha parlato di una sorta di guerra civile e ha ribadito che la sicurezza non può mai essere considerata un costo ma un investimento”.

Silvia Spera, segretaria provinciale della Cgil ha puntato, invece, il dito sui ritmi incalzanti imposti dai nuovi modelli produttivi che spesso portano i lavoratori a sottovalutare rischi e norme di sicurezza.

Alberto Pluda, segretario provinciale della Cisl ha rivolto le sue critiche al governo, imputandogli il taglio nella scorsa primavera del premio Inail alle imprese, depotenziando di fatto l’opera ispettiva, di controllo e di prevenzione dello stesso ente.

REDAZIONE 23 lug 2019 08:03