In piazza per la democrazia in Venezuela
Venezuela chiama, Brescia risponde. Tutti i venezuelani costretti ad espatriare, tutti coloro che conoscono la situazione difficile del Paese e tutti quelli che invece ancora non la conoscono sono invitati il 23 gennaio alle 18 a Brescia in Largo Formentone. La manifestazione sarà in contemporanea in diverse piazze del mondo
"Più saremo e più la voce sarà forte nel sostenere chi la testa non la abbassa. Per ristabilire la democrazia. Per scacciare chI ha ridotto uno dei paesi più ricchi al mondo alla fame nera, alla miseria ed al totale disastro. Uniti in un unica voce, alta, forte, armoniosa e vitale". Tutti i venezuelani costretti ad espatriare, tutti coloro che conoscono la situazione difficile del Paese e tutti quelli che invece ancora non la conoscono sono invitati il 23 gennaio alle 18 a Brescia in Largo Formentone.
Il 23 gennaio è il giorno in cui il popolo venezuelano è riuscito a rovesciare la dittatura di Perez Jimenez garantendo al paese un quarantennio di governi civili e democratici che hanno portato ad un florido sviluppo, a un progresso e a una stabilità politica, sociale ed economica invidiate da tutta l’America Latina.
E’ un paese ricchissimo, con 1200 km di coste sul mare dei Caraibi, ha oro, pietre preziose, bauxite. Grandi allevamenti di bestiame, un mare pescoso, un clima invidiabile che va dal desertico al ghiacciaio garantendo una biodiversità unica…i giacimenti di petrolio più grandi al mondo. Eppure, nonostante questo il Venezuela oggi è alla fame, alla devastazione assoluta.
Ebbene, quel paese , fin dall’insediamento di Hugo Chavez nel 1998 e dal suo successore Nicolas Maduro ha subito un declino socio economico e culturale senza precedenti.
Dal paradiso perduto d’un tempo, il paese si è trasformato in un luogo terrificante, violento, dove i bimbi muoiono per denutrizione, anziani che muoiono di stenti per le strade, persone che muoiono per malattie curabili con semplici antibiotici. Nelle città si cerca il cibo nella spazzatura , i negozi sono senza merce… non c’è acqua, luce…
I medici abbandonano il paese perché non ci sono medicinali e la corruzione sta lasciando quel luogo meraviglioso, fatto di gente meravigliosa, nel totale abbandono, nella assordante solitudine e nella totale perdizione.