In aiuto di Ventuno Grammi e Fi.Li.
L'impegno della Congrega della Carità apostolica nell'aiutare il bar ristorante che dà impiego e formazione a diversi giovani con la sindrome di Down. Azioni di sostegno attivate anche per la onlus Fiducia e LIbertà
Il bar ristorante Ventuno Grammi, in viale Italia 13/B a Brescia, che, attraverso la cooperativa Big Bang, dà impiego e formazione a diversi giovani con la sindrome di Down, è uno dei tanti esercizi commerciali che, in seguito alla chiusura forzata per l’emergenza sanitaria in corso, si è trovato ad affrontare serie difficoltà economiche, che avrebbero potuto compromettere il percorso intrapreso dai ragazzi per un futuro inserimento lavorativo. Per questo la Fondazione Luigi Bernardi, amministrata dalla Congrega e impegnata nel sostegno dei minori disabili e bisognosi, si è subito adoperata per dare un aiuto a una realtà che merita di poter continuare il proprio operato. Sono così stati stanziati 5.000 euro in memoria dell’ingegnere Ernesto Piotti, che andranno a favore della cooperativa Big Bang, da impegnarsi come borse lavoro per persone con disabilità. L’auspicio è che tutto lo staff di Ventuno Grammi, insieme alle famiglie dei ragazzi che vi lavorano, possa tornare operativo il prima possibile e in un contesto di serena ripresa. Anche l’associazione Fi.Li, Fiducia e Libertà, ha chiesto l’aiuto della Congrega per continuare nella sua azione di sostegno ai carcerati del Nerio Fischione in questo periodo di emergenza sanitaria. In particolare, oltre a costruire nuove modalità per proseguire con i laboratori di genitorialità, ascolto e parole; La scuola entra in carcere e Scrittura, Fi.Li vorrebbe far arrivare ai detenuti tute e scarpe per il cambio stagione, considerando che il servizio guardaroba del carcere e i colloqui con i parenti stanno risentendo delle misure prese per il contenimento del Coronavirus. L’associazione ha anche pensato di fornire ai carcerati riviste, cruciverba. Si tratta di interventi che hanno una doppia valenza: di sostegno e vicinanza ai detenuti, ma anche di collaborazione con il personale carcerario per il mantenimento di un clima di serenità all’interno della struttura, in un momento in cui le tensioni rischiano di acuirsi notevolmente.