Il voto nei Comuni: conferme e sorprese
I risultati delle amministrative nei 147 Comuni bresciani chiamati al voto. Ballottaggi a Montichiari e Ghedi. Conferma al fotofinish di Vizzardi a Chiari e del centrodestra con Federico Casali a Ghedi. Gli elettori, però, hanno dato peso ancora a candidati e proposte
Montichiari e Lumezzane al ballottaggio, conferme (almeno nella connotazione politica) a Chiari e Ghedi e tante altre sorprese.
Dopo la giornata dell’“onda verde” di Salvini, con lo spoglio delle europee che hanno confermato che anche nel Bresciano il trionfo della Lega che ha quasi sfiorato il 50% dei consensi, gli scrutini per le amministrative nei 147 Comuni al voto hanno riservato più di una sorpresa, anche se in molti casi l’effetto traino del grande consenso ottenuto dalla Lega è stato evidente. I cambi di “colore” politico a Orzinuovi, Iseo, Rezzato a in altri centri ne sono la conferma. Il vento delle europee ha pesato come, e forse di più, della valutazione delle proposte in campo.
Dei quattro Comuni con più di 15mila abitanti, due andranno al ballottaggio di domenica 9 giugno. Si tratta di Montichiari, dove a sfidarsi saranno il sindaco uscente Mario Fraccaro e il candidato del centro destra Marco Togni che al primo turno sui è “fermato” al 49%: 1.561 i voti che separano i due candidati. Al ballottaggio andrà anche Lumezzane, con il candidato del centro destra Josehf Facchini che ha ottenuto il 47,7% dei consensi e il sindaco in carica Matteo Zani costretto ad inseguirlo al 30,6%.
A Chiari, invece, vittoria al fotofinish per il sindaco uscente Massimo Vizzardi che con la coalizione dei centro sinistra ha superato di soli 45 voti lo sfidante di centro destra Alessandro Cugini. L’alto numero di schede nulle ha scatenato, però, più una polemica. Anche a Ghedi si è trattato di una riconferma, almeno nella connotazione di centro destra della maggioranza che eletto, dopo due mandati di Lorenzo Borzi, il candidato Federico Casali con il 55%. Lino Trentini, centro sinistra, sostenuto da sette liste, si è fermato al 45%.
Complessivamente sono stati 74, sugli 86 che si erano ripresentati al voto, i primi cittadini riconfermati il 26 maggio. 22 le donne sindaco, il 14,9% del totale.
Il voto amministrativo ha, però, confermato la tendenza dell’elettorato a esprimere, come spesso avviene nelle consultazioni politiche (europee comprese), non tanto un voto ideologico o di parte, ma a guardare con attenzione alle proposte in campo.
Emblematico, da questo punto di vista, quanto è avvenuto a Borgosatollo e a Pisogne, dove il voto europeo aveva sancito la larghissima vittoria delle forze che fanno riferimento al centro destra. A Borgosatollo Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia insieme hanno avuto alle europee oltre il 62% delle preferenze; a Pisogne percentuali ancora più accentuate, con il centro destra a sfondare il muro del 68% dei consensi. Numeri e percentuali da far ritenere scontata anche la corsa amministrativa, visto che per le Comunali, in entrambi i Comuni erano in corsa candidati che avevano scelto di mettere bene in vista i simboli dei partiti di Salvini co, con l’aggiunta anche di liste civiche di appoggio. I 2.000 e passa voti di differenza che in candidati del centro destra potevano vantare nei confronti degli avversari, sia in riva al Sebino che nel paese alle porte di Brescia, invitavano a sonni tranquilli.
Così, però, non è stato. A Borgosatollo il sindaco uscente Giacomo Marniga, sostenuto dalla lista Partecipare per Borgosatello, ha recuperato il distacco che potenzialmente lo separava da Agostino Scaroni, in corsa per Lega Salvini-Fratelli d'Italia-Forza Italia e una Civica, riconfermandosi alla guida del Comune con 3005 voti contro i 2.142 dello sfidante.
A Pisogne, invece, il sindaco uscente Diego Invernici (Passione Comune ma con bene in vista i simboli dei partiti del centro destra) è stato superato da Federico Laini che, con un gruppo capace di fare sintesi di sensibilità politiche e civiche diverse, ha saputo ribaltare il responso del voto europeo. Alla fine sono stati 428 i voti di differenza.