Il volto dei poveri
Difficile sostenere che la Congrega non sia anche le famiglie alle quali presta assistenza ed aiuto. Sono migliaia i colloqui che ogni anno che permettono al sodalizio di venire in contatto con tanti bisogni. In altri termini, il volto della Congrega è anche il volto delle persone che incontra, delle case che visita, delle associazioni che sostiene. Questo confronto concreto e diretto con la vita impedisce ad una istituzione plurisecolare di fermarsi, se vuole restare strumento di carità.
Arrivano ogni giorno tante richieste. Vicende con un carico umano gravoso, per chi le racconta e per chi le ascolta. Ma ci sono anche storie semplici, che non impressionano e non sono eclatanti, tuttavia restituiscono la vita faticosa di chi abita spesso a fianco a noi: “Piera è venuta a bussare in Congrega per la prima volta quattro anni fa. È sola e – riferisce una delle operatrici della Congrega – ha problemi di salute. Amministra con attenzione la pensione per sostenere le spese mediche e gli altri costi. Non è abituata a chiedere e, quando lo fa, dimostra sempre grande dignità. Se deve sbrigare qualche incombenza burocratica lo fa autonomamente, pur avendo più di ottant’anni.
È sempre puntuale nel presentare la documentazione richiesta. Anche nell’ultimo periodo quando, scusandosi, ha chiesto aiuto per le spese della casa”. Una mattina di ottobre è arrivata con il suo carrellino alla porta degli uffici e, sorprendendoci, ci ha lasciato una piantina fiorita.