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Brescia
di VERONICA BERNASCONI 28 apr 2023 08:30

Il Vangelo sospeso apre il cuore

Si è conclusa l’iniziativa promossa dalla Libreria Paoline. Sono stati raccolti 1.100 Vangeli da consegnare ai detenuti di Verziano e Nerio Fischione

I libri sono divertimento, spunti di riflessione, una buona occasione di miglioramento e di libertà interiore. La lettura è da sempre una forma di evasione e formazione, ma questa può assumere un valore molto profondo per chi vive in una condizione di mancata libertà e di sofferenza. Se ci sono libri che possono cambiare la vita, cosa può fare il Vangelo che è Parola incarnata e “incartata”, dialogo reale con Gesù? Il Vangelo può aprire le porte alla luce, regalare messaggi di speranza. A partire da queste riflessioni è nato l’incontro di domenica pomeriggio 23 aprile 2023 presso il convento dei padri Francescani di Brescia organizzato dalla libreria Paoline e dai cappellani delle Case di reclusione di Brescia.

L’evento voleva essere un momento di ringraziamento e di scambio per tutti coloro che durante la Quaresima hanno contribuito in vari modi all’iniziativa del “Vangelo sospeso”. Prendendo alla lettera una parola di Gesù: “Ero carcerato, e siete venuti a trovarmi”, è partita il 22 febbraio 2023 e si è conclusa il 2 aprile. Si è sviluppata molto concretamente nella raccolta di Vangeli di diversi tipi, acquistati presso la Libreria Paoline, e destinati alle persone detenute nelle carceri di Brescia “Nerio Fischione” e “Verziano”. Chi ha aderito, ha acquistato un Vangelo, scritto una dedica con un incoraggiamento e un ricordo a chi vive la dura realtà del carcere e lo ha lasciato in un’apposita cesta. Inoltre ci sono state circa 20 parrocchie coinvolte in prima persona nell’iniziativa. Le ragazze e i ragazzi di diverse fasce di età, infatti, si sono impegnati a portare avanti l’evento gestendo un banchetto alla fine delle celebrazioni eucaristiche. Il progetto di solidarietà “Vangelo sospeso”, prende spunto dall’idea napoletana del caffè sospeso. La creatività e generosità molto concreta dei partenopei da anni ha dato vita alla prassi di entrare in bar e pagare, insieme al proprio caffè, anche uno in più per chi verrà dopo e non potrà pagarlo. Ma perché solo il caffè? E perché anche per chi non può permettersi di andare direttamente?

I Vangeli raccolti sono stati consegnati ai detenuti che li desideravano dai cappellani delle carceri insieme al vescovo, mons. Pierantonio Tremolada, il giovedì santo durante l’offertorio della messa.

Il grazie è stato al centro dell’appuntamento di domenica 23 aprile. È importante, come Chiesa, essere vicini a chi sperimenta la difficile realtà della reclusione e sensibilizzare al tema, perché tutti possiamo prendere coscienza di quello che dice anche papa Francesco: “Perché loro e non io? Tutti abbiamo la possibilità di sbagliare”. Tutti sbagliamo nella vita, prosegue Francesco, “ma l’importante è non rimanere sbagliati”. Cita un canto degli Alpini che invita a non restare per terra, una volta che si è caduti. Rialzarsi anche grazie a chi aiuta a risollevarsi, senza mai guardare dall’alto in basso chi è caduto, perché “è indegno”. “Tante volte noi nella vita troviamo una mano che ci aiuta a sollevarci: anche noi dobbiamo farlo con gli altri: con l’esperienza che noi abbiamo, farlo con gli altri”.

Inoltre è bello ringraziare e condividere con tutti coloro che hanno contribuito a raccogliere 1.100 Vangeli le sensazioni di chi li ha ricevuti. I cappellani don Stefano Fontana, don Adriano Santus e don Faustino Sandrini, sollecitati dalla giornalista Anna Della Moretta, hanno raccontato il momento della consegna dei Vangeli, ma anche cosa significa vivere le relazioni in una realtà come quella delle carceri. Tutti hanno sottolineato come i piccoli gesti di vicinanza e di attenzione sono fondamentali per ridare fiducia, speranza e calore umano in una situazione spesso di solitudine. Particolarmente significativa è stata la testimonianza di chi ha trascorso un periodo a Verziano, raccontando le fatiche ma anche il desiderio di rinascita e la gratitudine per coloro che si sono fatti prossimo.

Tocca a ciascuno vivere come Gesù ci mostra nel Vangelo: senza giudizio sulla persona, con attenzione a chi si trova in situazioni difficili, dando la fiducia di poter ricominciare. Che il Vangelo sia per tutti fonte di vita nuova.

VERONICA BERNASCONI 28 apr 2023 08:30