Il Vaccine day a Brescia
Un centinaio, tra medici, infermieri e operatori ospedalieri si sono sottoposti ieri al Civile all’inoculamento del vaccino messo a punto dalla Pfizer-BioNTec
Anche a Brescia è partita la campagna di vaccinazione anti Covid. Agli Spedali Civili un centinaio, tra medici, infermieri e operatori ospedalieri si sono sottoposti ieri all’inoculamento del vaccino messo a punto dalla Pfizer-BioNTech. Al via della campagna hanno simbolicamente presenziato, al fianco dei responsabili delle istituzioni medico-sanitarie, anche i rappresentanti delle istituzioni locali, provinciali e regionali. La prima ad essere vaccinata è stata Giulia Salvalai, un’infermiera del reparto di Neurologia del nosocomio cittadino.
Generale la soddisfazione per l’avvio della campagna vaccinale che nella sua prima fase coinvolge medici, infermieri e personale ospedaliero che saranno vaccinati nelle strutture 'hub' della nostra provincia, cioè Asst Spedali Civili, Asst del Garda, Asst Franciacorta, Città di Brescia e Poliambulanza. Circa 35mila le dosi destinate, per questa fase, al Bresciano che saranno riservate anche operatori e ospiti delle Rsa, a medici di medicina generale, a pediatri e tutto il personale degli studi medici. Poi toccherà alla cittadinanza, a partire dalle persone over 80.
"Il vaccino contro il Covid è l'arma più importante che abbiamo contro la pandemia e rappresenta una speranza per il ritorno alla normalità. Dobbiamo avere fiducia nei confronti della scienza e della ricerca: è questo il messaggio che tutti i livelli istituzionali devono dare in maniera unitaria". Queste le parole dell'assessore della Regione Lombardia all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi, presente al Civile con l’assessore al Welfare Giulio Gallera.
“Lavoriamo tutti perché questo 2021 sia l’anno delle vaccinazioni e dell’addio a questo maledetto virus. Quando sarà il mio turno mi vaccinerò” è stato invece il commento che il sindaco di Brescia Emilio Del Bono, presente al via della campagna”, ha affidato alla sua pagina Facebook.
Di momento importante ha invece parlato il presidente della Provincia Samuele Alghisi, con la “speranza di poter debellare finalmente questo virus, e fiducia, nella scienza per quanto sta facendo, e nelle Istituzioni che, soprattutto a livello locale, dovranno continuare ad affrontare le ricadute che questa pandemia ha portato con sé a livello sanitario, sociale ed economico. Ma oggi è un momento di gioia per tutti noi. Un passo importante, un messaggio di speranza verso un futuro che sono certo tornerà ad essere sereno”. Questo, ha continuato Alghisi, non deve portare ad abbassare la guardia.
Intense sono state le riflessioni che Ottavio Di Stefano, presidente dell’Ordine dei medici di Brescia, ha affidato a un lungo scritto. “Dovremmo aver capito – sono parte delle sue parole - che il lockdown vero l’hanno vissuto i ricercatori chiusi nei laboratori, sotto luci artificiali, lavorando sempre. Ci hanno donato, in tempi inimmaginabili per la scienza, una possibilità vera di ritornar a veder le stelle. La ricerca in primo piano nelle scelte politiche ed economiche. Senza quei ricercatori non saremmo oggi, qui, a sperare. Abbiamo imparato?Dovremmo aver capito che il Covid non è una livella. Si accanisce con violenza sui più fragili, sui più deboli, sugli emarginati, sui più poveri. La lotta contro tutte le diseguaglianze sociali, economiche, di genere è il portato civico di questa pandemia. Abbiamo imparato?Dovremmo aver capito che l’analisi degli errori, senza acredine, è essenziale per non ripeterli. Abbiamo imparato? Oggi spero di sì. Metto il vestito buono e vado nel mio vecchio, amato, ospedale per vaccinarmi con inaspettata ed intensa commozione”.
ASST Spedali Civili e Università degli Studi di Brescia hanno scelto poi la giornata simbolica di ieri per lanciare la campagna di sensibilizzazione #stoCOnlaSCIENZA, rivolta sia alla cittadinanza sia agli operatori sanitari. La collaborazione tra le due storiche Istituzioni cittadine, partita già in aprile col progetto “Brescia Hub”, consentirà di sviluppare attività educative volte a migliorare il livello di fiducia da parte della popolazione nei confronti della ricerca scientifica e dell’impatto reale che questa ha sulla vita quotidiana. In questo particolare momento storico l’obiettivo specifico è sollecitare una convinta e massiccia adesione dei cittadini e degli operatori sanitari alla vaccinazione anti Covid19, unica vera soluzione per uscire dall’emergenza pandemica in atto, richiamandoli ad una scelta di coscienza, basata sulla conoscenza. L’inizio della campagna vaccinale è il risultato degli sforzi e degli investimenti messi in atto dagli Stati e da tutta la Comunità Scientifica internazionale, che hanno reso possibile, per la prima volta nella storia, lo sviluppo in parallelo di diverse linee di ricerca per l’identificazione delle soluzioni terapeutiche più sicure ed efficaci possibili.
“L’impatto drammatico che la pandemia da Covid-19 ha avuto nel nostro territorio richiede la responsabilità di tutti, un patto tra le generazioni per guardare con fiducia al futuro e che non dia spazio alle teorie anti-scientifiche – ha dichiarato il direttore generale dell’Asst Spedali Civili di Brescia, Massimo Lombardo - Noi operatori sanitari abbiamo quindi una responsabilità ulteriore, tra le tante: quella di offrire una mirata ed esauriente informazione ai nostri pazienti su tutto ciò che riguarda la vaccinazione anti Sars-CoV2. D'altronde le evidenze scientifiche sono strumenti irrinunciabili del nostro operare quotidiano”.
Il Rettore dell’Università degli Studi di Brescia, Maurizio Tira, non ha dubbi: “Attraverso questa campagna basata sull’evidenza scientifica si vuole richiamare l’importanza della scienza nella vita quotidiana e nella formazione delle decisioni politiche. Tutta l’Università degli Studi di Brescia, quindi non solo la Facoltà di medicina e chirurgia, si impegna a realizzare diversi format di divulgazione e approfondimento sull’impatto della scienza nella nostra società. Mai come in questo momento storico abbiamo bisogno di “più scienza” e di “più coscienza” e quindi della collaborazione tra mondo accademico ed ospedaliero, per rifondare quella fiducia tra cittadini e comunità scientifica, indispensabile al progresso e allo sviluppo della nostra società.”