Il Santa Chiara-Mina Mezzadri torna alla città
Riaperta ieri la sala di Contrada Santa Chiara, che negli anni Sessanta del secolo scorso è stata la culla della "Loggetta" da cui, poi. è nato il Ctb
Il Centro Teatrale Bresciano e il Comune di Brescia hanno riconsegnato alla città il teatro Santa Chiara Mina Mezzadri, dopo un intervento di riqualificazione per l’adeguamento della sala alle normative in merito al sistema di ricircolo dell’aria emerse nel periodo pandemico e l’efficientamento energetico della struttura.
La riapertura e riconsegna alla città del teatro coincide con una ricorrenza storica significativa. Esattamente sessant’anni fa, infatti, nella primavera del 1963, la Compagnia della Loggetta trovava casa proprio in questa sede: un teatro che sarebbe diventato punto di riferimento culturale della città, con la produzione di numerosi spettacoli firmati da registi di grande prestigio come Mina Mezzadri, Massimo Castri, Nanni Garella, Federico Tiezzi, Sandro Sequi, Cesare Lievi. Fu il Sindaco Bruno Boni a indicare a Renato Borsoni – anima artistica e organizzativa del gruppo – l’ex Chiesa di Contrada Santa Chiara che presto divenne convertita in teatro, con un palcoscenico, il cortile-laboratorio e gli ambienti intorno adibiti a funzioni di servizio.
Una storia che continua oggi grazie all’attività del Teatro di Rilevante Interesse Culturale cittadino e che ha segnato, in questa riapertura, un’altra fortunata consonanza con i fatti di allora. Lo spettacolo che, con la regia di Mina Mezzadri, il 7 giugno 1963 inaugurò le stagioni della Loggetta nella sala di Contrada Santa Chiara fu “I giganti della montagna” di Pirandello, ed è stato Pirandello anche ieri sera ad accogliere gli spettatori, con la originale drammaturgia firmata da Enzo Vetrano e Stefano Randisi, “Fantasmi”, una produzione Ctb in scena fino al 3 dicembre.
La chiusura determinatasi in queste ultime due Stagioni ha visto, come già scritto, il realizzarsi di due principali obiettivi: da un lato l’adeguamento alle normative in merito al sistema di ricircolo dell’aria, anche nelle sale di piccole dimensioni, emerse nel periodo pandemico e, dall’altro, le necessità di efficientamento energetico della struttura.
L’adeguamento impiantistico ha comportato anche un intervento anche di tipo architettonico – condotto a livello progettuale di concerto con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia – attraverso cui è stato possibile integrare e armonizzare le nuove esigenze di tipo impiantistico con la natura di edificio storico del teatro.
In particolare, il boccascena è stato completamente ricostruito e si presenta con nuove finiture rispetto alla precedente versione. Grazie a questa ricostruzione è stato possibile ospitare all’interno dello stesso boccascena gli elementi necessari al funzionamento della nuova impiantistica di ricircolo dell’aria.
Inoltre, sempre in linea con la Soprintendenza, si è ritenuto di intervenire anche sulla cromia e finitura delle pareti della sala teatrale.
Per procedere in questo importante intervento il Centro Teatrale Bresciano si è avvalso del contributo del Comune di Brescia e dei fondi del Pnrr dedicati alle sale teatrali. L’insieme degli interventi sopra descritti ha infatti permesso di accedere ai fondi stanziati dal Pnrr virtù della certificazione di una riduzione del fabbisogno di energia primaria globale del 56% rispetto ai consumi rilevati prima dell’intervento, e una riduzione delle emissioni di CO2 del 40%.
L’ammontare complessivo delle risorse investite è stato di poco superiore ai 500mila euro.