Il rosario davanti alla cappella dove sorse il primo santuario di Santa Maria delle Grazie
Martedì 30 agosto alle 20.30 sarà recitato il Santo Rosario davanti alla cappella in via Pisacane 33 lì dove sorgeva il primo santuario cittadino dedicato a Santa Maria delle Grazie
Forse non tutti sanno che a Brescia in via Pisacane c’è una
piccolissima cappella eretta nel 1613 a memoria di una storia importante che
riguarda da vicino il santuario cittadino di Santa Maria delle Grazie, un
titolo mariano orientale che si diffonde in Occidente nel periodo del grande scisma
che si è protratto dal 1378 al 1449.
In tempi remoti nell’area dell’attuale via Pisacane si
trovava un capitello con un’immagine della Madonna molto venerata intorno alla
quale nel 1455 fu edificato il santuario dedicato a Santa Maria delle Grazie
alla Conchiglia, nome con il quale si usava denominare una località a nord
della città caratterizzata dalla conformazione concava del terreno. La
tradizione popolare - come sempre
insaporisce i fatti umani - fa risalire
l’edificazione del Santuario alla vicenda di un carrettiere il cui asino
stramazza a terra proprio davanti all’antico capitello e trascorre l’agonia ragliando
di dolore tutta la notte, il carrettiere, preso da pietà verso quel povero
animale, invoca la Madonna promettendole di costruire in quel luogo una chiesa
se lei avesse salvato l’asino. Ottenuta dalla Madonna la grazia richiesta,
l’uomo mantenne la sua promessa e si adoperò per la costruzione in quel luogo
del santuario mariano che il comune affidò alle cure dei frati Gerolamini che
eressero il loro convento nelle vicinanze.
Il Santuario purtroppo ebbe vita breve, poiché in seguito al sacco di Brescia del 1512 da parte dei Francesi, i Veneziani, una volta riconquistato il potere, per motivi di strategia militare decisero nel 1516 di spianare tutti gli edifici sorti a ridosso delle mura della città nell’arco di un miglio inclusi la chiesa e il convento che si trovavano in località Conchiglia nell’antico Borgo Pile. I Veneziani volendo compensare i cittadini e gli istituti religiosi colpiti dalle demolizioni, offrirono ai frati Gerolamini di trasferirsi nel santuario di santa Maria di Palazzolo nella zona ovest della città eretto a suo tempo dalla Congregazione degli Umiliati di Palazzolo. I Gerolamini accettarono l’offerta ed ottennero di poter costruire una nuova chiesa accanto al piccolo Santuario preesistente e di trasferirvi il titolo di “santa Maria delle Grazie” ed anche alcuni elementi -il portale lapideo e il portone ligneo d’ingresso, un altare e l’affresco quattrocentesco raffigurante la Natività- salvati dalle demolizioni della chiesa alla Conchiglia dando così origine all’attuale bellissima Basilica di santa Maria delle Grazie. In località Conchiglia - insieme ai detriti della demolizione - sopravvisse la devozione popolare che nessuna strategia terrena è mai riuscita a cancellare e nel 1613, ad un secolo di distanza dalla distruzione, i frati Gerolamini costruirono sul luogo dell’antica chiesa una piccola cappella dedicata a santa Maria delle Grazie e vi posero una lapide a memoria del santuario mariano delle Grazie che qui ebbe origine.
A metà del Novecento la località Conchiglia, dopo averne innalzato il livello del terreno, fu urbanizzata con nuove costruzioni e la piccola cappella si trovò circondata da case e condomini, ma anche da una rinnovata devozione che i residenti della zona hanno sempre dimostrato verso santa Maria delle Grazie. Una devozione fatta anche di cura del luogo sacro a cui nel tempo si sono dedicate varie persone tra le quali ricordiamo le signore Agnese e Mariella, i signori Bruno e Alberto Ferrari che provvedono generosamente alla manutenzione e il signor Antonio Gelmi che ne ha ripercorso la storia, ed anche il comune di Brescia che nel 2003 su sollecitazione del gruppo dei devoti ha rifatto la pavimentazione antistante alla cappella. I devoti, però, sentono il bisogno di dedicare a santa Maria della Grazie anche un momento di cura spirituale e non solo materiale, per questo pensano alla recita del Santo Rosario comunitario davanti alla cappella e si rivolgono in Curia e direttamente ad alcuni sacerdoti per avere l’assistenza religiosa, purtroppo per molti anni la loro richiesta non è esaudita a causa dei numerosi impegni che oberano il nostro clero. Quando ormai i devoti sembravano rassegnati alla rinuncia di un momento di culto comunitario, il gruppo di preghiera del Rosario per l’Italia ed i sacerdoti che lo assistono hanno deciso il 20 luglio 2016 di recitare il Santo Rosario davanti alla cappellina, un’iniziativa che ha riscosso un grande successo ed è stata partecipata sia dai residenti della zona sia da persone provenienti da altri luoghi della città e da alcuni giovani messicani in transito da Brescia e diretti a Cracovia per la GMG.