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Brescia
di VITTORIO BERTONI 19 set 2024 09:09

Il Giardino incantato in mostra

Fino al 4 ottobre, la galleria di Palazzo Martinengo delle Palle, in via S. Martino della Battaglia, ospita la mostra “Il Giardino Incantato”, progetto artistico creativo realizzato da una decina di ospiti del Centro residenziale per disabili Tonini-Boninsegna. Il progetto è nato nel mese di giugno dello scorso anno grazie alla sollecitazione di don Marco Mori e don Mario Neva della parrocchia della Conversione di San Paolo a San Polo, dove in maggio è stato mostrato in anteprima. L’iniziativa è stata condotta in collaborazione con lo scultore Agostino Ghilardi, gli insegnanti Roberto Consolandi e Arianna Neva, gli educatori Simona Bonazzoli, Sabrina Manenti e Mauro Scalvini e la psicologa Marina Viglino. “Il Giardino Incantato” è costituito da una decina di grandi tavole in legno, sopra le quali sorgono alberi policromi realizzati con tessere di creta. L’esperienza della creazione del “Giardino Incantato”, il senso di appartenenza all’interno del gruppo degli artisti e gli eventi pubblici, come le mostre, possono rappresentare un modo per creare legami con il tessuto sociale, con la duplice finalità di farli sentire protagonisti attivi della comunità e sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore della diversità.

“In un contesto come quello attuale, che va verso il disincanto – dichiara il vicario episcopale, mons. Carlo Tartari – abbiamo veramente bisogno di quella meraviglia e di quello stupore di cui parla spesso il Vangelo. La storia e le radici dell’umanità sono in un giardino incantato, un giardino verso il quale stiamo tornando, in cui abbiamo bisogno di immergerci e di farci guidare, perché l’incanto non è una fuga dalla realtà, ma è la capacità di guardare dentro, con uno sguardo intelligente e di guardare oltre ciò che appare. Le opere realizzate parlano di un cuore grato, creativo, accettato e desideroso di pace. Grazie per l’incanto che con queste opere ci regalate”. Dal 1976 il compito della cooperativa sociale Tonini-Boninsegna è quello di dare risposta a bisogni concreti. “La nostra – spiega il presidente, Stefano Salvoni – è una cooperativa di famigliari, perchè, oltre ai 74 ragazzi che attualmente ospitiamo, condividiamo le nostre attività con le famiglie e interventi esterni di condivisione sono fantastici”.

In cosa è consistita questa impresa artistica? “Non dobbiamo raccontare – afferma lo scultore Ghilardi – ciò che abbiamo fatto. Deve rimanere un mistero anche per noi. Posso dire che abbiamo passato dei bei momenti insieme, abbiamo vissuto una parte molto importante della vita che spetta agli uomini: quella di conoscere l’altro, di portare gli egoismi fuori dalla porta e di riuscire a vivere con l’altro. È in questo modo che i risultati avvengono, senza cercarli. Abbiamo cercato di fare un lavoro, di occupare bene il nostro tempo”. Un dono straordinario fatto alla città. “Dietro un’espressione artistica – conclude il prefetto, Andrea Polichetti – c’è sempre la voglia di condividere l’umanità propria e delle persone che incontriamo sul nostro percorso. Questo è un evento assolutamente educativo, non solo per le persone che vi hanno partecipato, ma anche per la comunità che vive su questo territorio. L’opera d’arte si trasforma quasi in una condivisione di umanità che si chiede alla persona che abbiamo di fronte. Pensate se ognuno di noi in questo contesto storico mettesse a disposizione la propria umanità per incontrare l’altro, forse non ci sarebbero più conflitti, né guerre. Questi ‘alberelli’ educano una comunità perché abbiamo bisogno di cittadini migliori, più consapevoli e più disponibili per realizzare insieme tempi migliori”. Le opere si possono visitare, con ingresso libero, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16.

VITTORIO BERTONI 19 set 2024 09:09