Il futuro passa dalla continuità
E’ stato un bilancio più di fine anno che di fine legislatura quello presentato dal sindaco Emilio Del Bono insieme a tuttala sua Giunta in occasione degli auguri natalizi alla stampa bresciana ma anche ai rappresentanti di associazioni, fondazioni, partecipate e delle varie realtà di servizi ai cittadini “che insieme a noi fanno la politica della città”, ha detto. “Oggi presentiamo al di fuori dei nostri confini una città nuova, frutto di anni in cui si è lavorato senza sosta con grande coesione e reciproco rispetto. Il 2022 – ha aggiunto – è stato un anno faticoso, iniziato con un conflitto che ha avuto un impatto molto forte sulla vita anche amministrativa della città. Abbiamo dovuto affrontare l’arrivo di migliaia di profughi ucraini, praticamente solo donne e bambini e le istituzioni bresciane si sono dimostrate estremamente attive: basti pensare agli oltre 5000 pacchi di viveri distribuiti inizialmente per iniziativa di Brescia Mobilità, che ancora oggi tiene aperto il suo punto di consegna. Ma soprattutto affrontare gli effetti pesantissimi dei costi energetici sui conti del Comune: almeno 10 milioni di euro in più. Difficile guidare una struttura così complessa con imprevisti così impattanti, visti anche i due anni precedenti (periodo Covid, ndr) in cui la città ha dovuto adattarsi agli eventi”.
Del Bono si è quindi soffermato sugli svariati interventi che hanno interessato la città ricordando tra l’altro i lavori sull’ammodernamento dell’arredo urbano e della pavimentazione di alcune strade come via Gasparo da Salò, via X Giornate, via Musei; sulla riqualificazione di alcuni palazzi storici come quelli dell’ex Tribunale, dell’ex Cavallerizza o dell’Ateneo; della fontana di piazzale della Repubblica; di luoghi di aggregazione come il cinema Eden; per l’efficientamento energetico di alcune scuole. Non sono mancati i nuovi luoghi della cultura come l’apertura al pubblico e agli studiosi della casa del filosofo Emanuele Severino, lo spostamento in strutture più adeguate della Casa della Memoria e della Fondazione Clementina Calzari Trebeschi, la Casa del Sole di via Milano; l’impegno ambientale per i parchi cittadini; l’attenzione agli aspetti sociali come la Casa famiglia al villaggio Violino o la nuova Rsa al Parco delle Cave. Poi i campi di atletica (di cui uno per attività indoor)e il terminal dei bus in stazione.
“Le mie grandi soddisfazioni in questo anno che si sta chiudendo – ha continuato il sindaco – sono state l’inaugurazione del depuratore del fiume Mella e la straordinaria risposta che hanno dato, in pochissimi giorni, le strutture tecniche comunali per risolvere i problemi viabilistici e di messa in sicurezza del ponte di via Volturno”, quando è stato seriamente danneggiato in agosto da un camion che trasportava un’autogru.
Ora Del Bono e i suoi assessori guardano al 2023 che, al netto delle elezioni amministrative la cui data non è ancora stata fissata, vivrà 12 mesi intensi come capitale della cultura italiana. Agli eventi culturali si affiancheranno l’apertura del nuovo Teatro Borsoni in via Milano; inizieranno i lavori per la “Cittadella dei servizi” nella ex caserma Papa che ospiterà le nuove sedi del comando provinciale della Guardia di Finanza, la Motorizzazione Civile, l’Agenzia delle Dogane (un’operazione da 39 milioni di euro) e del nuovo centro sportivo per la ginnastica artistica a Sanpolino; partirà la fase del progetto esecutivo per il tram (359 milioni interamente finanziati dallo Stato); verrà completata “la tanto discussa riqualificazione di via Veneto”, ha detto; si apriranno in Castello le sale del Museo del Risorgimento; verranno completati i lavori per il centro sportivo di San Bartolomeo, dei parcheggi di Poliambulanza e Prealpino, della Pallata.
Insomma, se il 2023 si appresta ad essere un nuovo grande cantiere per completare quanto pianificato in 10 anni di amministrazione, il futuro di Brescia per Del Bono è quello di una città “che ha bisogno di continuità strategica”.